Impiegato/a Contabile/CHIUSA

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Melograno MADE IN ITALY azienda pioniera nello sviluppo della filiera agro-industriale del melograno in Italia, nonché produttrice e divulgatrice di questa co(u)ltura.

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Impiegato/a Contabile

Mansioni:

– gestione ordini clienti e fornitori
– preparazione preventivi-gestione magazzino
– emissione ddt e fatturazione
contabilità aziendale
– assunzioni e gestione del personale
– mansioni di segreteria generale

E’ richiesta una buona conoscenza della lingua inglese.

Sede lavoro: Grottaglie (TA)

Per maggiori informazioni e invio CV: glinoci@Gmail.com
La selezione è rivolta a persone di entrambi i sessi (L. 903/77). Gli interessati sono pregati di inviare un dettagliato CV con l’autorizzazione al trattamento dei dati personali (D. Lgs. 196/2003).

Segnalato da: Giacomo Linoci

Evento: Pink Digital 2017 – Taranto

“This is a man’s world, but it would be nothing, nothing without a woman or a girl.” Cantava James Brown!

Marzo è il mese delle donne. Dallo scorso anno, il Miur ha lanciato “il mese delle STEM” per promuovere progetti che includano le ragazze nei settori scientifici (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

Nella settimana, quella dell’ 8 marzo, dedicata a celebrare i diritti, le potenzialità e le risorse delle donne, sabato 11 marzo abbiamo partecipato al Pink Digital 2017 presso l’Aula Magna dell’Universtà degli Studi Bari – Facoltà di Giurisprudenza di Taranto, grazie all’invito del Referente maschile Puglia del movimento RosaDigitale: Luca Grillo. Organizzato da Pink Digital, l’evento è nato per raccontare il rapporto delle donne con il mondo del digitale e per  promuovere le pari opportunità in particolare in ambito tecnologico, mettendo in evidenza le possibilità offerte dalle nuove tecnologie.

In un mondo in cui i retaggi tradizionali hanno fatto in modo che solo il 30% della forza lavoro sia composta da donne (Agenda digitale 2016), percentuali  simili a quelle relative a molti altri ambiti occupazionali ancora tradizionalmente “maschili”, la parità di opportunità, di retribuzione, di accesso alle professioni è un principio fondamentale per lo sviluppo di tutti i settori.

L’incontro PinkDigital2017, dedicato al follow-up e all’affiancamento di cui le startup hanno bisogno per nascere e affermarsi sul mercato, ha visto, dopo i saluti di Gabriella Arcese – Docente Cicli Produttivi & Innovazione e Annalisa Turi – Knowledge Transfer Manager referenti dell’Università degli Studi di Bari “A.Moro”, alternarsi diverse professioniste in talk tecnici:

  • Crowdfunding – Marcella Loporchio
  • Social Media – Stefania Lobosco
  • Linkedin & Recruiting – Silvia Ligorio
  • Bandi, Finanziamenti & Aspetti Legali – Mariangela Palazzo e Mirella Casiello
  • Case History di progetti di vari settori:  Turistico – Family In, Chimico – BioInnoTech e Fashion – Into the Moon

Noi di Bentornati al Sud, con Marianna Pozzulo e Paola Muti, abbiamo illustrato la nascita di BaS, sottolineando quanto sia fondamentale la collaborazione tra donne e il supporto del digitale per realizzare e sviluppare i propri progetti, e dato spazio alle storie di alcune Bentornate che hanno raccontato la loro esperienza sul nostro blog, testimoniando che lo spirito d’iniziativa, la capacità di gestione, la forza di spirito, l’investimento su se stesse, sono risorse anche femminili!

Abbiamo parlato di:

Lorenza DadduzioBarletta. Nel mese dedicato alla scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM), Lorenza è stata scelta da StartupItalia, articolo di Carlotta Balena, tra le 10 rappresentanti dell’innovazione digitale femminile made in Italy per Cucina Mancina.

Sabrina BarbanteLecce. Traduttrice, Social Media Manager, Scrittrice. Ha un blog “In my Suitcase” in cui scrive, in modo semiserio, di viaggi, cibo vegano di tutto il mondo, vino locale e birre artigianali. Suo il libro: “Diversamente a Sud” che racconta un ritorno a Lecce.

Barbara Vaglio e Luciana Zompì Galatone (LE). Zazi è un brand nato dall’idea di due copywriter salentine. “Copy a Capo” è il loro appellativo, legato alla posizione geografica (Salento) e alla scrittura creativa che, per loro, è a capo di tutto. Mamma Zazi è un’insolita camicia da notte premaman. Un capo giovane, comodo, funzionale ed ironico.

Ines PesceFoggia. Settore marketing, comunicazione ed eventi. Fonda nel 2012 la prima Wedding Communication Agency, Daruma for Wedding, si occupa della brand identity e la pianificazione media per molti fornitori del matrimonio, con una particolare attenzione al mercato del Destination Wedding.

Mary Curatola Reggio Calabria. Ha trovato, online, due opportunità che le hanno cambiato la vita: Master in Social Media Marketing e il progetto “Eccellenze in Digitale” di Google e Unioncamere. Si occupa di marketing digitale. L’ultimo progetto: #StrettoSocial17 – Workshop Social Media Marketing & Comunicazione Digitale a Reggio Calabria.

Valentina Nesi e Luana Casalnuovo Metaponto (Matera). Luana, blogger e Valentina, giornalista, nel 2016, fondano e dirigono il mensile di approfondimento, attualità, cultura, economia, scienza e tecnologia, e tanto altro: Metis Magazine. Impegnate anche nella realizzazione di una Web TV e di una Radio.

Anna Laura Orrico – Cosenza. Project Manager in ambito sociale e culturale. Imprenditrice e co-founder di Talent Garden Cosenza Srl, il primo spazio di coworking in Calabria dedicato all’innovazione digitale. Suo il progetto: “Giovani & Futuro Comune” il cui obiettivo è stimolare i giovani nella costruzione di un modello sociale ed economico innovativo in Calabria.

Maria Rita Sciarrone – Reggio Calabria. Si occupa di social media marketing, oltre ad essere giornalista. Direttore editoriale di “Yes Calabria” in cui si racconta la Calabria positiva e le eccellenze del territorio. Promuove progetti legati al territorio e alle pari opportunità non solo di genere ma anche di religione, disabilità e origine etnica.

Federica D’AmicoCosenza. Lavora nel campo della comunicazione e del marketing. Nel 2011 crea il blog VirginiaMcFriend un contenitore semiserio in cui si parla di libri, disavventure lavorative, no profit e vita quotidiana. Dopo il ritorno a Sud, ha inserito la rubrica “La Calabria che r(E)siste“, in cui racconta storie di resistenza civile in Calabria.

Close-up Engineering Manfredonia (Foggia). Network di informazione sul mondo dell’Ingegneria, della Tecnologia, della Scienza  dell’Innovazione con oltre 2000 articoli ricchi di informazioni, curiosità e dettagli. Nel mese STEM, CUE è una nota positiva: il 40% del team è composto da donne: Valentina Casadei, Chiara Rizzo, Serena Soccio, Nica Conenna, Rita Capuano, Cinzia Ficco e Alice Gilardi.

…per saperne di più, cercate le loro storie di ritorno qui sul nostro blog!!

Bentornati al Sud

Antonio Cofano

Antonio Cofano, dopo la Laurea in Matematica lascia Taranto e si trasferisce a Torino per seguire un Master in Finanza Quantitativa. Torna a 28 anni.

La sua storia la racconta, per la prima volta nero su bianco, con un entusiasmo che tiene inchiodati ad ogni singola parola. Eppure, non sono le parole nè i numeri (tanto amati da laurearsi in matematica) lo strumento di comunicazione da lui preferito, bensì i video… E  tramite il cortometraggio: ARIA (premio come miglior montaggio al festival Corto Corrente Città di Fiumicino e finalista al festival Puglia in corto) che le nostre strade si sono incrociate…

foto-antonio-cofanoPer quale motivo sei tornato al Sud?
Sono sempre stato abbastanza indeciso se avere un lavoro stabile nell’ambito economico-finanziario o se fare della mia passione per il cinema e per i video il mio lavoro, rischiando però di non avere uno stipendio fisso e adeguato rispetto alle ore di impegno lavorativo.

Dopo il liceo decisi quindi, di intraprendere gli studi universitari in matematica a Bari, principalmente come sfida con me stesso, ma anche perché la matematica è sempre stata una delle mie materie preferite. Conseguita la laurea magistrale mi si è riproposto lo stesso interrogativo, proseguire con i miei studi o cambiare strada per dedicarmi a realizzare video.

Continuare con gli studi voleva dire per me seguire un Master in Finanza Quantitativa (matematica applicata alla finanza) a Torino, presso il Collegio Carlo Alberto. Mi dissi però, che solo in caso di vittoria della borsa di studio l’avrei frequentato. E così fu, partii per Torino, precisamente per Moncalieri e intrapresi questo corso di studi. Ma più tempo passava e più mi rendevo conto che non era la strada per me. La mia educazione però, mi ha sempre portato a terminare ogni percorso da me iniziato, così conclusi il master e partecipai ad una serie di colloqui per entrare in una delle banche più importanti d’Italia, con sede a Milano. Passai i primi due step ma una volta arrivato al terzo ed ultimo rifiutai la proposta, avevo capito che era arrivato il momento di dare una svolta alla mia vita.

Benchè non avessi mai effettivamente lavorato con i video avevo già una discreta esperienza in questo campo e vario materiale da poter inserire nel mio CV: video musicali, cortometraggi e montaggi per spot pubblicitari.

Pensando che il Nord dell’Italia fosse il posto in cui i sogni possono avverarsi, se c’è impegno e dedizione, iniziai a mandare il mio CV in tutte le agenzie di comununicazione tra Milano, Torino, Bologna, Firenze, ecc… per la figura di videomaker di spot commerciali, figura apparentemente molto richiesta.

Prolungai la mia permanenza a Torino, sperando quantomeno di poter sostenere un colloquio presso qualcuna di queste agenzie. Il risultato però fu più che deludente, dopo ore ed ore spese ad inviare CV non ebbi nessuna risposta, e il risultato non cambiò quando cercai di inviare il CV anche all’estero. Ma non mi arresi, tornai a casa, a Taranto, per l’estate e continuai a lavorare ai miei video ed inviare CV.

L’unica cosa che riuscii a ottenere fu un lavoro come volontario, quindi con nessun tipo di compenso, in un’agenzia ad un’ora e mezza di auto da casa mia, in cui lavorava un mio ex collega di università. Dopo 9 mesi di lavoro con questa agenzia mi fu proposto un contratto con un salario molto basso che non mi permetteva neanche di ricoprire un terzo delle normali spese di sostentamento. Mi si ripropose quindi, il solito interrogativo se continuare nel cercare di fare il lavoro dei miei sogni o ripiombare, una volta per tutte, nel mondo della finanza e delle banche.

La svolta furono i miei amici di Taranto, Andrea e Michele, con storie di ritorno molto simile alla mia, che credevano nelle mie capacità ed erano pronti ad impegnarsi per creare qualcosa di creativo, innovativo. Qualcosa in cui lavorare fosse anche un piacere ed un divertimento. Da qui nacque “Aria“, cortometraggio su un ragazzo che si interroga sul restare o partire dalla propria città, che ci ha dato tante soddisfazioni, come il premio come miglior montaggio al Festival “Corto Corrente” di Fiumicino, ma anche l’incredibile visibilità su facebook.

Così, ha preso forma 88migliaorarie un’agenzia di video produzione e comunicazione con sede a Taranto. La fatica per portare avanti questa, per ora piccolissima, attività è molta ma le soddisfazioni sono tante e l’idea di aver creato qualcosa di così creativo e stimolante dal nulla e senza l’aiuto, finanziario e non, di altri ci riempie di fiducia e di speranza.

Quindi, sembra strano da dirsi ma tornare al Sud per me è significato avere la possibilità di realizzare i miei sogni lavorativi e realizzarli insieme a persone amiche, che credono nelle mie idee, e che mettono le loro idee e le loro esperienze a disposizione del progetto, restando sempre sincere ed entusiaste.

La tua valigia del ritorno è piena di…
“Esperienza e determinazione per cercare di realizzare i miei sogni.”

Complessivamente è stato un ritorno positivo o negativo?
Positivo. Tornare, ci ha dato la possibilità di creare qualcosa dal nulla, esattamente come era nelle nostre idee.”

Quali sono state, se ce ne sono state, le difficoltà del rientro?
Per me le difficoltà più grandi riguardano soprattutto gli eventi culturali. Nella mia città non ci sono molti cinema e purtroppo spesso il loro palinsesto è ristretto come genere. E’ difficilissimo inoltre che ci siano concerti musicali di grandi o meno artisti o anche giovani sperimentazioni. Purtroppo anche per quanto riguarda gli eventi culturali in generale la situazione non cambia, a meno che non si parli di sagre di paese, purtroppo anche questi organizzati non troppo bene. Cosa consiglio per superare questi problemi? Fare  gruppo e cercare di organizzarsi in maniera indipendente ed entusiasta, sono certo che come me tanti altri ragazzi sarebbero contenti di partecipare, attivamente, ad eventi culturali di alto livello nella mia citta, se ce ne fossero.”

 Di cosa ti occupi?
Del mio lavoro ho già parlato in precedenza. La mia maggior passione, mi sembra intuibile, è quella per il cinema. Sono sempre stato un attento e costante cinefilo e ultimamente mi occupo anche di scrivere recensioni per una piccola rubrica ne “La voce di Manduria”.

Per il futuro, la nostra idea è quella di svilupparci dal punto di vista delle video produzioni a scopo puramente artistico. Mentre dal punto di vista commerciale vogliamo continuare ad espanderci valicando i confini tarantini, come già facciamo in qualche caso.”

Ci lasci un pensiero per BaS…
“Il team di 88migliaorarie rigrazia Bentornati al sud per aver inizialmente condiviso sulla propria pagina il nostro corto “Aria” e ora per averci dato la possibilità di raccontare la nostra storia.”

Una rete tra tornati al Sud potrebbe essere d’aiuto e supporto a chi torna?
“Creando una rete di figure competenti e appassionate che vogliano unirsi per valorizzare il luogo in cui vivono.”

Cosa dovrebbe/potrebbe fare la rete BaS?
“Potrebbe organizzare meeting tematici o eventi culturali.”

Se hai dell’altro da raccontarci questo spazio è tutto per te!
“Credo sia tutto, ho scritto praticamente tutta la mia storia, ed era la prima volta che mi capitava.”

La cosa che più ti mancava e/o la cosa che più ti mancherà.
“Le amicizie.”

Grazie Antonio, no, le nostre storie di ritorno lo dimostrano, non è strano realizzare i propri Sogni a Sud!! La tua storia di ritorno è bellissima. Ora aspettiamo anche quella di Andrea e Michele!! 🙂

Marianna per BaS

Tutta colpa degli anni 80!! “U Sì capit?”

Venerdì 2 settembre la città di Taranto ha ospitato il celebre Sergio Rubini con un evento organizzato da BCC San Marzano allo Yachting Club di San Vito per i 60 anni di attività sul territorio. Non è la prima volta che l’attore, regista e sceneggiatore di Grumo Appula fa tappa nella nostra meravigliosa terra ma stavolta, il suo passaggio tocca il cuore più di ogni altra occasione perché protagonista del recital che ha conquistato più di 1000 spettatori è il nostro amato SUD.

 fotorubiniflo

Un successo strepitoso per uno spettacolo che racconta il fascino, lo spirito e la cultura meridionali attraverso l’ appassionata lettura ed interpretazione di testi firmati da nomi importanti: da Eschilo a Matteo Salvatore, da Edoardo De Filippo a Giacomo d’Angelo.

Ad accompagnare le letture e intervallare i momenti dialogici a quelli recitati, le musiche originali eseguite dal vivo dal maestro Michele Fazio al pianoforte. 

Proseguendo la strada della riscoperta del passato, intrapresa già con i precedenti lavori, Rubini va oltre il recital “La guerra dei cafoni” prodotto nell’estate 2013 per realizzarne uno più ricco, con poesie e racconti commoventi sul Mezzogiorno d’Italia.

“Noi siamo in un momento storico – ha spiegato Sergio Rubini – in cui bisogna tornare ad osservare gli anni ’70, quando ancora non avevamo incontrato i rovinosi anni ’80. Erano anni di passioni, erano anni in cui si dava molta importanza ai giovani e dalla gioventù che ci si aspettava i cambiamenti. Questi pensieri si sono guastati negli anni ‘80, facendo nascere le delusioni, nelle quali si radica la crisi che stiamo vivendo in questi giorni. Quindi ricominciamo dagli anni ’70 e questo spettacolo è una maniera per ricordarli”.

Suddiviso in tre parti, il recital racconta le vicende di Matteo, un ragazzo che oggi avrebbe l’età di un “nonno di tutti noi”, narra la storia di Eduardo, immerso in un Sud che nonostante tutto riesce a tirarsi su fondando su miseria e fatica il quid portante della della sua dignità e della sua poetica culturale,  continua fonte di ispirazione nonché oggetto di divulgazione e riprende infine, stralci del libro di De Amicis.

“Troppo in fretta abbiamo dimenticato le nostre origini, quelle da cui veniamo. Però, secondo me, se non ci ricordiamo bene da dove veniamo, non sappiamo neanche dove dobbiamo andare”.

Grazie Sergio. Grazie di prestar voce ad ognuno di noi.

Floriana Maraglino

Impiegato/a Amministrativo-Commerciale. Grottaglie (TA) /CHIUSA

L’azienda Melograno Made in Italy di Grottaglie (TA)

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  • Impiegato/a Amministrativo-Commerciale

la risorsa si dovrà occupare in autonomia delle attività impiegatizie legate all’attività aziendale:

-gestione ordini clienti e fornitori
-preparazione preventivi-gestione magazzino
-emissione ddt e fatturazione
-prima nota-gestione banche
-rilevamento presenze dipendenti
-mansioni di segreteria generale

E’ richiesta un’ ottima conoscenza della lingua inglese.
Gradita esperienza settore commerciale.

Sede lavoro: Grottaglie (TA)

Segnalato da: Giacomo Linoci
Per maggiori informazioni e invio CV: glinoci@Gmail.com

quiSalento – 1/15 agosto 2016

quiSalento (eventi, turismo, cultura, tradizioni e attualità), storica rivista eventi salentina, racconta il nostro progetto nella Rubrica: Salentoweb (n.10 – 1/15 agosto 2016).

 

VENTO DI CAMBIAMENTO, VENTO DI POLITICA RI-GENERATIVA

Il gruppo Bentornati al Sud ha avuto il piacere di essere invitato, da due tornati al Sud, a ben due presentazioni del libro scritto da Guglielmo Minervini e pubblicato da Carocci Editore, dal titolo “La Politica Generativa. Pratiche di comunità nel laboratorio Puglia”.

Naturalmente, per noi è un onore essere coinvolti in tutti gli eventi che raccontano il cambiamento del Sud, un Sud che si propone e ripropone come innovatore, partecipe delle nuove tendenze sociali, propulsore di un motore del mutamento silenzioso ma costante, al quale assistiamo in Italia, e in altre zone d’Europa che, storicamente, hanno vissuto gli alti e bassi della fama, del successo e della fortuna.

Gli avvenimenti più recenti in Italia e in altre aree d’Europa ci insegnano che la moltitudine è stanca di osservare come il potere decisionale e di trend setting sia nelle mani di pochi, e privilegiati, individui, e che prende coscienza e consapevolezza della propria forma e del proprio colore, iniziando quindi a muoversi per la creazione di movimenti, eventi, azioni, pensieri che nascono dal basso (perifrasi che sta diventando, per ovvie ragioni, fil rouge delle riflessioni contenute in questo blog) e, attraverso l’aggregazione, si sviluppano e arrivano a farsi sentire, si scusi il gioco di parole, “in alto” e “tutt’intorno”, diremmo.

La politica generativa di cui racconta Minervini è un processo di restituzione, per cui le poche mani che hanno tenuto il potere e hanno guidato il corso economico, imprenditoriale, sociale, e tutto sommato politico, delle masse, rimettono inconsapevolmente tale potere nelle mani della moltitudine in aggregazione, che riunisce forze, competenze, esperienze passate, energie, si rigenera, e genera una nuova concezione e una nuova struttura per il Paese del futuro. La limitatezza delle risorse economiche e lavorative, in questo scenario, non abbatte le aspettative dei cittadini, o lo fa solo momentaneamente, diremmo, ma piuttosto li stimola alla ricerca di nuovi modi dell’esistere e del fare cittadinanza. E così la politica generativa agisce all’interno della società in un’ottica di comunanza di intenti e risorse, che attraverso lo scambio (metaforico o effettivo) riscrive il presente e programma una nuova idea di futuro.

La Puglia è un esempio eccellente di queste forme di gestione delle risorse, con i suoi bandi  (come Bollenti Spiriti, per citare la stessa esperienza contenuta all’interno del libro di Minervini), i suoi movimenti più e meno noti, una generazione di ritornati che sta mettendo a frutto le proprie competenze acquisite, al contempo mettendole al servizio di una serie di realtà socio-politiche che sono state per lungo tempo lasciate a se stesse, e ad iniziative di co-working, di solidarietà e di associazione che muovono passi notevoli verso la gestione e la promozione del territorio, della sua popolazione, e del potenziale di entrambi.

La fiducia nei cittadini, nelle loro opinioni, nelle loro maestranze, nel loro potenziale, nel contributo che possono dare nei luoghi delle decisioni e delle azioni, dev’essere il motore di tutte le politiche che la Politica ha intenzione di attuare, oggi e domani.

Un cambiamento radicale, di cui è necessario prendere coscienza in quanto già in atto, un cambiamento che nasce (sic!) dal basso, e si muove verso l’alto, e dall’alto deve essere apprezzato, riconosciuto, alimentato. L’esperienza di Bentornati al Sud di partecipazione, in ben due occasioni, alla presentazione del libro ai lettori, è stata di forte partecipazione, comunanza di intenti, calore energico, condivisione di una necessità di affermazione di questo cambiamento, all’aperto e al chiuso, con gli odori e i sapori del Sud, e nelle parole dei partecipanti.

Il focus è stato sulle esperienze locali, che avevamo in alcuni casi già raccontato sul nostro blog, e che manifestano una recuperata consapevolezza del valore delle radici meridionali, di un’area che offre e soffre, e attende di essere recuperata geograficamente e politicamente (intendendo politica come azione sul territorio), con le sue lingue, le tradizioni, le risorse naturali, che offrono un ventaglio di opzioni al servizio delle idee di chi resta, torna e arriva.

Il sottofondo di questi incontri è stato il rumore del vento, che ci ha fatto riflettere: un vento che, in Puglia, dove hanno avuto luogo i due incontri di presentazione del libro di Minervini, porta i rumori della sabbia delle spiagge, della terra delle campagne, gli odori del polline, delle vigne e degli uliveti, la freschezza del bagno fra due mari. Un vento forte come quello del cambiamento, che muove cose e pensieri, e che potrà, prima o poi, con la determinazione e l’impegno di chi dal vento viene accarezzato, travolgere e ridisegnare tutte le dune delle politiche attuali.

Roberta Iacovelli

Sabato 11 giugno, Borgagne (Lecce), presentazione organizzata da Antonella Corciulo del B&B La Torre nel Borgo – Salento e moderata da Alessandro Cannavale. Patrocinio del Comune di Melendugno. Parola chiave: #Fiducia

Giovedì, 16 giugno, Maruggio (Taranto), presentazione organizzata da Aldo Summa di PLAY YOUR PLACE – Il luogo in gioco e moderata da Danilo Chiego. Patrocinio del Comune di Maruggio. Parola chiave: #Condivisione

Il ricavato del libro, per volere dell’autore, è interamente devoluto all’ AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie-Linfomi e Mieloma Onlus

 

 

Le immagini della nostra intervista RAI

Febbraio 2016.

Intervista Rai (Speciale TG1 – “Cambio Vita”) per noi di Bentornati al Sud con Federica Balestrieri. Giornalista RaiUno. Due giornate super intense e ricche di emozioni.

Possibilità, inaspettata, di conoscere la TV dall’altra parte dello schermo, di scoprire come si sviluppa e prende vita un’idea televisiva, di vivere un’esperienza accanto a professionisti appassionati del proprio lavoro.

Preziosa occasione per raccontare nascita ed obiettivi della nostra rete tra tornati e far conoscere il nostro Sogno:
“Veder tornare al Sud, tutti coloro che lo desiderano!”

Felicità, per aver coinvolto alcuni tornati della nostra rete BaS!!!

Qui, le immagini del dietro le quinte….

Dopo la nostra intervista a Brindisi, il viaggio con la troupe di Rai 1 è proseguito…

 Melograno Made in Italy

Prima tappa presso il Melograno Made in Italy, Grottaglie (TA), intervista al nostro BaS  Giacomo Linoci:

 Mamma Zazi

Seconda tappa, Seclì (LE), per intervistare le nostre BaS Barbara Vaglio e Luciana Zompì di Mamma Zazi, che ci hanno accolto presso LUNA Laboratorio rurale:

 Salento Dog

Terza ed ultima tappa, Mesagne (BR), presso Salento Dog Educazione Cinofila, intervista a Stefano Pinto:

Ringraziamo di cuore Federica, per questa bellissima esperienza!

Marilisa Duggento

Marilisa, dopo la laurea in Lingue, vola in Inghilterra. Successivamente, si trasferisce a Reggio Emilia e a Varese. Torna, nel 2009, a Martina Franca e in seguito, a Maruggio suo paese di origine. Tante le soddisfazioni professionali ma nostalgia e passione per la sua Puglia, la spingono a tornare al Sud. Qui, riesce ad unire le competenze acquisite all’amore per il vino. Oggi, infatti, si occupa anche di enoturismo. Impegnata nel sociale, che definisce un “privilegio” con cui fare la differenza, ci fornisce altri interessanti spunti di riflessione.

Leggiamo insieme la sua storia di ritorno:

Marilisa DuggentoPer quale motivo sei tornata al Sud?

“Perché non mi sentivo “completa”, perché la qualità della vita al Sud non ha paragoni, perché il Sud è come una tela che aspetta di essere dipinta e si può fare la differenza… differenza che si vede! Perché sentivo la responsabilità della crescita del territorio e non solo della mia crescita professionale.”

La tua valigia del ritorno è piena di…

“La mia valigia del ritorno è piena di insicurezza e timore di non aver fatto la cosa giusta e di aver sacrificato troppo di me, ma allo stesso tempo di euforia per quanto di mio posso dare per contribuire al cambiamento in meglio della terra da dove sono partita un giorno. E’ anche piena di bonari “rimproveri” verso tutti quelli che ancora non hanno fatto, e che molto probabilmente non faranno, la mia stessa scelta.”

Complessivamente è stato un ritorno positivo o negativo?

“Positivo. Nonostante le “sberle” (meritate e non) che la difficile realtà dei fatti mi ha, ahimè, dato. Mi sento più completa e sento di aver intrapreso un percorso che mi sta permettendo di fare, nel mio piccolo, la differenza e di ottenere buoni risultati col tempo.”

Quali sono state, se ce ne sono state, le difficoltà del rientro?

“La principale difficoltà, se così la vogliamo chiamare, è stata quella di realizzare che, una volta terminata la giornata di lavoro, c’è il “lavoro” che ti aspetta fuori. Tutto quello che con gli altri, soprattutto in aggregazione, ogni responsabile cittadino dovrebbe fare per contribuire alla crescita del territorio a livello economico e sociale. Per superarlo ho solo dovuto cambiare il modo di vederlo, non un lavoro ma un “privilegio” attraverso cui poter fare la differenza.”

Di cosa ti occupi?

“Lavoro nel settore turistico-ricettivo. Ho un piccolo B&B Luvì (www.luviaffittacamere.it) che gestisco insieme alla mia famiglia. Ed un impiego full time, come Responsabile Marketing e Commerciale, presso una delle strutture ricettive più grandi della zona dove vivo:  Masseria Le Fabriche (www.lefabriche.it). Mi occupo anche della commercializzazione dei vini aziendali e di enoturismo. Il vino è da sempre una passione, è il settore merceologico che mi ha permesso di ritornare in Puglia. Mi piace leggere, faccio yoga e gestisco una piccola webradio di un’associazione locale.”

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logoLeFabriche150

Ci lasci un pensiero per BaS…

“Bravi, bravi bravi 🙂 “

Una rete tra tornati al Sud potrebbe essere d’aiuto e supporto a chi torna?

“Si. Mettendo in contatto tutti coloro che, aderendo alla rete, hanno voglia di condividere le loro idee e considerazioni dalle quali potrebbero nascere progetti interessanti e collaborazioni proficue anche in ambito lavorativo.”

Cosa dovrebbe/potrebbe fare la rete BaS?

“Una rete di professionisti che vive al Sud, ma che possa anche coinvolgere chi sta pensando di tornare ma non ha ancora preso una decisione. Quindi, provare a creare opportunità per incentivare il rientro!”

La cosa che più ti mancava e/o la cosa che più ti mancherà.

“La cosa che mi mancava di più erano sicuramente i modi di fare della gente… il clima piacevole tutto l’anno (o almeno 9 mesi su 12) e il mare!!!!”

Grazie Marilisa… e voi, dopo aver letto queste parole, siete sempre indecisi se tornare o meno!!!???

Marianna per BaS

Laura Lomartire

Laura, Laurea in  Lingue e Letterature Straniere (Inglese – Spagnolo), si trasferisce in Piemonte per lavoro e dopo quattro anni torna a Maruggio (TA) suo paese natale.

Insegna presso la scuola pubblica e collabora come docente presso enti di  formazione. Il sogno qui al Sud: insegnare anche la lingua italiana agli stranieri.

Laura Lomartire2Per quale motivo sei ritornata al Sud?
“Perché lavorativamente parlando la situazione si era complicata. Le supplenze che mi offrivano erano sempre più rade e discontinue. Inoltre alcuni miei cari amici che lì rappresentavano la mia famiglia andavano via o erano in procinto di andare via e questo era per me motivo di grande tristezza. Infine, il fatto di aver nel frattempo intrecciato una relazione “a Sud” ha avuto il suo peso.”

La tua valigia del ritorno è piena di…
“Esperienza, amici nuovi che resteranno sempre nel mio cuore, orgoglio per avercela fatta da sola. In pratica ho imparato un lavoro, a vivere lontano da tutti i miei affetti, a gestire sola gioie e dolori. Credo di poter dire che ero una ragazza indipendente da tutti i punti di vista. Nella valigia c’è anche un senso di “solitudine” che non avevo mai provato prima.”

Complessivamente è stato un ritorno positivo o negativo?
“Positivo. Sinceramente ci sono pro e contro. Ma credo che bisogna vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Tornare vuol dire poter sentirsi di nuovo parte di un tutto che ti appartiene.

Quali sono state, se ce ne sono state, le difficoltà del rientro?
“Sicuramente tornare da dove si è stati completamente soli e indipendenti comporta un certo squilibrio. Come mi disse una volta una mia collega siciliana, “qui non ho nulla in realtà, ma è il mio nulla”. Penso che spieghi benissimo quello che intendo. Bisogna ri-ambientarsi in un tessuto sociale diverso. Inoltre, al mio rientro, non avevo un lavoro e questo ha indubbiamente pesato molto. Il mio unico consiglio (se è possibile) è di non fare paragoni perché non aiuta, ma di creare qualcosa a cui dedicarsi di alternativo a un lavoro.”

Di cosa ti occupi?
“Insegno lingua inglese anche se saltuariamente. Nel futuro vorrei insegnare italiano agli stranieri.”

La cosa che più ti mancava e/o la cosa che più ti mancherà.
“Le cose che più mi mancavano in piemonte erano sicuramente il sole e il ritmo di vita “rilassato e confidenziale”, da un certo punto in poi il mio fidanzato. Mi mancava l’essere parte di un tutto (cultura, modi di vivere) che ti appartiene e a cui appartieni.

La cosa che più mi mancherà è quella sensazione del “mio nulla” che si può avere solo dove si è riusciti a raggiungere qualcosa partendo da zero.”

Ci lasci un pensiero per BaS…
“In bocca al lupo per il vostro lavoro e complimenti per il vostro impegno.”

Una rete tra tornati al Sud potrebbe essere d’aiuto e supporto a chi torna?
“Si. Condividere le esperienze è sempre positivo e può dare stimoli nuovi.”

Cosa dovrebbe/potrebbe fare la rete BaS?
“Più che altro veicolare informazioni: annunci, eventi che possano aiutare chi è stato via per un po’ e non sa da dove ripartire.”

Se hai dell’altro da raccontarci questo spazio è tutto per te!
Consiglio a tutti di fare un’esperienza lavorativa, da adulti, in un posto lontano dove bisogna far leva solo su se stessi. Ci si mette di fronte ai propri limiti. Il finale è aperto per ognuno di noi. Tornare o restare è una scelta del tutto personale.

Marianna per BaS