Pino Aprile: “Mai più Terroni. La fine della Questione Meridionale”

LibroPinoAprile“Mai più Terroni.
La fine della Questione Meridionale”
di Pino Aprile (Piemme)

Pino Aprile, nel modo provocatorio che gli è congeniale, affronta l’annosa e scontata Questione meridionale da un’angolatura completamente diversa. Ha ancora senso definire la realtà in base a criteri geografici, come quelli di Nord e Sud?
No, dice Aprile, tutto questo è irrimediabilmente finito, passato, travolto dal vento delle nuove tecnologie che, spinto da molte volontà, sta creando un futuro comune, un futuro che unisce, invece di dividere. Nello spazio virtuale, lo spazio dei giovani (che si stanno riappropriando delle terre che i loro padri erano stati costretti a lasciare) le direzioni non esistono più.

Qui si rivedono le farfalle.

UliviBR“Ehi Al, come stai? Non è un bel momento , eh!? Ma ce la farai dai, hai resistito a tutto nei secoli, passerà anche questa. E poi, con tutto quello che hai fatto per noi, quello che hai dato a noi, non vuoi che tutti ti diamo una mano a vincere anche questa battaglia? Io per primo, eh. L’altra sera a Brindisi (Evento Finale Voci Mediterranee 2015 – Filoelleni del Grande Salento) si parlava di te Al, le personalità presenti con autorevolezza e toni perentori ti lodavano, ti osannavano e ti ergevano, giustamente, a monumento della natura, a patrimonio di vita, a cattedrale dell’umanità. E invece unanime è stata la condanna per come ti stiamo trattando e gestendo soprattutto ora che il momento non è dei migliori. Nando, abbastanza incavolato, ha denunciato l’utilizzo di tante sostanze che hanno fatto male a te e alla tua Terra. E, come sottolineato dal professor Lorenzo, anche a noi stessi. Il signor Raffaele e il signor Lino, a gran voce, hanno invocato il pugno fermo, l’unione e la forza che hanno sempre contraddistinto e caratterizzato noi gente del SUD. Tutto ciò per aiutarti Al, a risolvere il tuo problema e far sentire la nostra voce a chi pensa di gestire la questione portandoti via e magari poi metterci altro o (im)portare il tuo frutto da altri posti, credono davvero che qualche dubbio non ci sia venuto!? Io farò di tutto nel mio piccolo, te lo meriti. A te devo tanto della mia vita Al, tu mi hai aiutato a crescere con i tuoi frutti, mi hai dato spensieratezza, libertà e sicurezza, mi hai visto piangere e mi hai visto ridere, mi hai visto stanco, sudato ma felice. A proposito, devo correggermi Al(bero), devo chiamarti Ar(busto), come ci ricordava il signor Pino l’altra sera!

Ar, era da un po’ che non vedevo le farfalle volare dalle mie parti, ora che ti sono più vicino le rivedo con piacere, si lo so Ar, chissà quante ne hai viste tu di farfalle e quante ancora ne vedrai, ne sono sicuro. Ti abbraccio.”

Daniele Santoro (…..da Maruggio)