Evento: Incontro – Dibattito “Bentornati al Sud” a Nardò

Si è svolto sabato 1° aprile, nella splendida cornice del Chiostro dei Carmelitani, l’incontro-dibattito “Bentornati al Sud a Nardò” evento organizzato dalla giovane amministrazione comunale.

Dopo i saluti dell’Assessore alle Attività Produttive Stefania Albano e del Presidente Commissione Consiliare Attività Produttive Giulia Puglia, il Consigliere Comunale e Provinciale Antonio Tondo ha introdotto il dibattito: ” “Credo che chi resta o torna per fare impresa o comunque per misurarsi con la realtà del Sud meriti un riconoscimento al coraggio, perché è estremamente più facile fare i bagagli e cercare fortuna altrove. Naturalmente, al netto della nostalgia. Il blog “Bentornati al Sud” è un giacimento di storie che aiutano a leggere questa complessa realtà e a capire se le cose stanno cambiando. Parlarne e confrontarsi, quindi, è molto utile.”

Ha moderato l’incontro Alessandro Cannavale. Ingegnere per formazione, ricercatore per lavoro (si occupa di nanotecnologie per l’efficienza energetica in edilizia), meridionalista per passione: scrive di Sud, su ilfattoquotidiano.it e #Basilicata24. Alessandro, ci ha guidato alla scoperta dei ritorni al Sud e ha concluso così:
“A Nardò, questa sera, dopo aver ricordato il sacrificio di Renata Fonte, abbiamo parlato del Sud che cambia, del coraggio di ragazze e ragazzi che tornano al Sud. Di persone che investono con coraggio sulla terra che amano. Non è facile divenire terra fertile per ospitare le speranze di chi è stato costretto ad andare via. Non è facile fare in modo che i giovani non se ne vadano. I dati sono terribili. Mezzo milione di ragazzi ha lasciato il Sud in pochi anni. Il 42 per cento dei nostri ragazzi non lavora. Eppure, stasera abbiamo ascoltato le storie di persone che, fuori dagli schemi e dai luoghi comuni, nel Sud hanno creduto, scommettendo in proprio, e regalandoci preziosi semi di speranza.”

Durante la serata, la fondatrice Marianna Pozzulo ha illustrato il progetto ed è stato proiettato il servizio realizzato dalla RAI e trasmesso lo scorso aprile su RAI1 per Speciale TG1: “Cambio Vita“ di Federica Balestrieri, in cui si parla di Bentornati al Sud e tre storie della rete BaS.

I presenti inoltre, hanno ascoltato le testimonianze dirette di:

Luciana Zompì e Barbara Vaglio, due copywriter salentine, “Copy a Capo” è il loro appellativo, legato alla posizione geografica (Salento) e alla scrittura creativa che, per loro, è a capo di tutto. Ci hanno parlato del loro progetto  Zazi – “ironica e insolita camicia da notte premaman.”

Marco Giovinazzo, che si occupa di progettazione Architettonica, recupero Masserie, progettazione di piscine e d’interior design:  Marco Giovinazzo Architec. Tornato al Sud, dalla sua Puglia continua ad occuparsi di progetti in giro per il mondo!! Marco, infatti, ci ha inviato la sua testimonianza tramite un video direttamente da Miami – Florida.

Antonella Corciulo, La Torre nel Borgo – Salento, ci ha parlato di sviluppo economico a partire dal patrimonio storico-cultuale, dell ‘importanza di educarsi alla bellezza e alla fiducia per essere artefici del cabiamento!

L’incontro è iniziato così:
Bentornati al Sud a Nardò (video)
riprese di NardòTeleNetwork

Bentornati al Sud

VENTO DI CAMBIAMENTO, VENTO DI POLITICA RI-GENERATIVA

Il gruppo Bentornati al Sud ha avuto il piacere di essere invitato, da due tornati al Sud, a ben due presentazioni del libro scritto da Guglielmo Minervini e pubblicato da Carocci Editore, dal titolo “La Politica Generativa. Pratiche di comunità nel laboratorio Puglia”.

Naturalmente, per noi è un onore essere coinvolti in tutti gli eventi che raccontano il cambiamento del Sud, un Sud che si propone e ripropone come innovatore, partecipe delle nuove tendenze sociali, propulsore di un motore del mutamento silenzioso ma costante, al quale assistiamo in Italia, e in altre zone d’Europa che, storicamente, hanno vissuto gli alti e bassi della fama, del successo e della fortuna.

Gli avvenimenti più recenti in Italia e in altre aree d’Europa ci insegnano che la moltitudine è stanca di osservare come il potere decisionale e di trend setting sia nelle mani di pochi, e privilegiati, individui, e che prende coscienza e consapevolezza della propria forma e del proprio colore, iniziando quindi a muoversi per la creazione di movimenti, eventi, azioni, pensieri che nascono dal basso (perifrasi che sta diventando, per ovvie ragioni, fil rouge delle riflessioni contenute in questo blog) e, attraverso l’aggregazione, si sviluppano e arrivano a farsi sentire, si scusi il gioco di parole, “in alto” e “tutt’intorno”, diremmo.

La politica generativa di cui racconta Minervini è un processo di restituzione, per cui le poche mani che hanno tenuto il potere e hanno guidato il corso economico, imprenditoriale, sociale, e tutto sommato politico, delle masse, rimettono inconsapevolmente tale potere nelle mani della moltitudine in aggregazione, che riunisce forze, competenze, esperienze passate, energie, si rigenera, e genera una nuova concezione e una nuova struttura per il Paese del futuro. La limitatezza delle risorse economiche e lavorative, in questo scenario, non abbatte le aspettative dei cittadini, o lo fa solo momentaneamente, diremmo, ma piuttosto li stimola alla ricerca di nuovi modi dell’esistere e del fare cittadinanza. E così la politica generativa agisce all’interno della società in un’ottica di comunanza di intenti e risorse, che attraverso lo scambio (metaforico o effettivo) riscrive il presente e programma una nuova idea di futuro.

La Puglia è un esempio eccellente di queste forme di gestione delle risorse, con i suoi bandi  (come Bollenti Spiriti, per citare la stessa esperienza contenuta all’interno del libro di Minervini), i suoi movimenti più e meno noti, una generazione di ritornati che sta mettendo a frutto le proprie competenze acquisite, al contempo mettendole al servizio di una serie di realtà socio-politiche che sono state per lungo tempo lasciate a se stesse, e ad iniziative di co-working, di solidarietà e di associazione che muovono passi notevoli verso la gestione e la promozione del territorio, della sua popolazione, e del potenziale di entrambi.

La fiducia nei cittadini, nelle loro opinioni, nelle loro maestranze, nel loro potenziale, nel contributo che possono dare nei luoghi delle decisioni e delle azioni, dev’essere il motore di tutte le politiche che la Politica ha intenzione di attuare, oggi e domani.

Un cambiamento radicale, di cui è necessario prendere coscienza in quanto già in atto, un cambiamento che nasce (sic!) dal basso, e si muove verso l’alto, e dall’alto deve essere apprezzato, riconosciuto, alimentato. L’esperienza di Bentornati al Sud di partecipazione, in ben due occasioni, alla presentazione del libro ai lettori, è stata di forte partecipazione, comunanza di intenti, calore energico, condivisione di una necessità di affermazione di questo cambiamento, all’aperto e al chiuso, con gli odori e i sapori del Sud, e nelle parole dei partecipanti.

Il focus è stato sulle esperienze locali, che avevamo in alcuni casi già raccontato sul nostro blog, e che manifestano una recuperata consapevolezza del valore delle radici meridionali, di un’area che offre e soffre, e attende di essere recuperata geograficamente e politicamente (intendendo politica come azione sul territorio), con le sue lingue, le tradizioni, le risorse naturali, che offrono un ventaglio di opzioni al servizio delle idee di chi resta, torna e arriva.

Il sottofondo di questi incontri è stato il rumore del vento, che ci ha fatto riflettere: un vento che, in Puglia, dove hanno avuto luogo i due incontri di presentazione del libro di Minervini, porta i rumori della sabbia delle spiagge, della terra delle campagne, gli odori del polline, delle vigne e degli uliveti, la freschezza del bagno fra due mari. Un vento forte come quello del cambiamento, che muove cose e pensieri, e che potrà, prima o poi, con la determinazione e l’impegno di chi dal vento viene accarezzato, travolgere e ridisegnare tutte le dune delle politiche attuali.

Roberta Iacovelli

Sabato 11 giugno, Borgagne (Lecce), presentazione organizzata da Antonella Corciulo del B&B La Torre nel Borgo – Salento e moderata da Alessandro Cannavale. Patrocinio del Comune di Melendugno. Parola chiave: #Fiducia

Giovedì, 16 giugno, Maruggio (Taranto), presentazione organizzata da Aldo Summa di PLAY YOUR PLACE – Il luogo in gioco e moderata da Danilo Chiego. Patrocinio del Comune di Maruggio. Parola chiave: #Condivisione

Il ricavato del libro, per volere dell’autore, è interamente devoluto all’ AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie-Linfomi e Mieloma Onlus

 

 

Antonella Corciulo

Antonella Corciulo, dopo il Master Universitario in “Economia della Cultura e Organizzazione Eventi Culturali” a Ravenna torna a Borgagne, suo paese natale.

Nel suo racconto spicca e colpisce una parola: FIDUCIA. La ripete spesso perché è il “valore chiave” del suo percorso che in questa intervista condivide con noi.

Scoprite perché….

Antonella Corciulo fotoPercè sei ritornata al Sud? “Il mio “partire” ha sempre previsto, sin dall’inizio, un “tornare, i fattori scatenanti sono legati ai miei affetti. La perdita di un pilastro fondamentale della mia famiglia, mia nonna 95 anni e una modernità disarmante e la nascita di mia nipote, la speranza per il futuro e la volontà di fare per la mia terra Entrambi gli eventi mi hanno vista “assente giustificata” ed è così prepotentemente maturata la necessità di tornare. Troppe cose stavano accadendo in mia assenza, nel bene e nel male, volevo far parte della storia dei miei affetti e della mia terra.”

La tua valigia del ritorno è piena di… “A 19 anni ho deciso di dare fiducia alla mia città Lecce, scegliendo con convinzione la sua Università, quando tutti andavano a studiare al nord, mi sono chiesta: “Perché no?”, i lati positivi del restare erano di più di quelli negativi e così ho fatto. Ho scelto una facoltà, per molte persone e per molti versi ritenuta ancora oggi “inutile”, Conservazione dei Beni Culturali, ho dato fiducia alla mia terra e alla sua storia. Ho lavorato per pagarmi gli studi, non per necessità ma per volontà, perché impegnarsi è meglio che chiedere. Non mi sono mai pentita della scelta di restare, ma non è stato semplice confrontarsi con un sistema che spesso preferisce il clientelismo, che è sempre in bilico tra spreco e mancanza di fondi e che chiude, appena possibile, la porta in faccia ai suoi talenti.

E così appena laureata, per la prima volta, la mia fiducia viene meno e mi costringe ad un esame: “Cosa voglio fare, dove voglio andare?”, tutti ci sono passati! Nella mia prima estate da laureata analizzo attentamente le possibilità che mi offre il mio futuro e lì in bella vista mi fa l’occhiolino “Ritorno al Futuro” il programma di borse di studio della Regione Puglia. Ancora una volta mi sono chiesta: “Perché no?”, in bilico tra la sfiducia di risposte come “…perché sono tutti raccomandati” e la fiducia di altre come “…perché te lo meriti”, ho deciso di provare. Finalmente dopo anni di fiducia data, qualcuno ricambiava, qualcuno aveva fiducia in me!

Sono partita, l’Emilia Romagna e il suo sistema della gestione manageriale della cultura e dei beni culturali mi aspettavano, la fiducia datami e l’entusiasmo mi accompagnavano. Ho frequentato il master scelto, ho svolto il tirocinio nell’ente in cui volevo, nell’ufficio in cui volevo, sono stata tutor dell’edizione successiva del mio master e ho iniziato a lavorare. Ho lavorato in una delle realtà d’eccellenza in Italia nel campo della valorizzazione e gestione dei beni culturali, ho lavorato con impegno e sono stata ripagata con tanta fiducia nelle mie possibilità. La fiducia mi ha portato, a lavorare ad un Interreg da lead partner, a passare dal Guggenheim di Venezia, a collaborare alla realizzazione di mostre d’arte che hanno ricevuto recensioni dal “The Times” e a mettere tutta me stessa nel seguire un progetto finanziato da Fondazione con il Sud a Foggia.

Il mio “partire”, come detto, ha sempre previsto un “tornare”! Ho studiato e lavorato con la convinzione e la fiducia che prima o poi sarei ritornata. Sono ritornata a marzo del 2012, con un sogno nel cassetto, realizzatosi grazie alla mia famiglia, contagiata della mia fiducia, da quel sogno è nata “La Torre nel Borgo”.

La Torre CorciuloComplessivamente è stato un ritorno positivo o negativo? Ci puoi spiegare perché? “Positivo, la fiducia è contagiosa! Ho ripreso i contatti con il mio territorio, con il mio piccolo paesino e con gli amici lasciati. Ho attivato nuovi rapporti di collaborazione e ho notato tanta voglia di fare, di cambiare, di mettersi in gioco; la fiducia è la costante che unisce tutti i miei incontri.”

Quali sono state, se ce ne sono state, le difficoltà del rientro? Cosa hai fatto per superarle? “Lavorare qui non è semplice, l’esperienza in Emilia Romagna mi ha insegnato che il rispetto per il lavoro è fondamentale, che prima dei ruoli vengono le persone e il loro benessere, che a fare insieme si è più forti e che non si deve aver paura di chi è preparato. Paura che ogni tanto ancora ritrovo nel nostro territorio soprattutto nel confronto con una classe dirigenziale, spesso debole. Il mio consiglio ancora una volta è dare fiducia al prossimo, provare, buttarsi, anche al Sud, anzi soprattutto al Sud, ci sono tante persone che hanno voglia di fare. La bravura sta nel riconoscerle ed essere capaci di darsi delle reciproche possibilità.

Di cosa ti occupi? “Il ritorno è coinciso con l’ultimazione dei lavori di restauro de “La Torre nel Borgo” (www.latorrenelborgo.it), una casa-torre del ‘500 nel centro, che un tempo era storico, del mio paesino Borgagne, in Salento ad appena 4 km dal mare della costa adriatica. I lavori non sono stati semplici, in un contesto socio-economico che ancora non ha capito l’importanza della nostra storia e del recupero del nostro patrimonio. “La Torre nel Borgo” è una piccola sfida alle bruttezze che a volte punteggiano il nostro territorio, è la volontà di recuperare piuttosto che di costruire ex-novo e la realizzazione di un’idea di sviluppo economico anche a partire dal nostro patrimonio storico-cultuale. Bisogna educarsi alla bellezza e la “Torre nel Borgo” rappresenta una piccola lezione: tutti possiamo essere con i nostri mezzi, artefici del cambiamento! Oggi a poco più di un anno dall’apertura del nostro B&B siamo fra le strutture ricettive consigliate dagli autori della famosa guida Lonely Planet.”

Ci lasci un pensiero per BaS…Fiducia, in fondo è tutta una questione di fiducia!

Una rete tra tornati al Sud potrebbe essere d’aiuto e supporto a chi torna? In che modo? “Mettere in contatto le persone porta sempre nuove e positive energie.”

Cosa dovrebbe/potrebbe fare la rete BaS? “Si potrebbero aumentare gli incontri sul territorio, in modo da scambiarsi le esperienze e le possibilità di collaborazione. Da parte mia piena disponibilità ad ospitarvi all’ombra della corte interna de “La Torre nel Borgo”.”

Se hai dell’altro da raccontarci questo spazio è tutto per te! “Il mio ritorno al Sud ha portato anche all’inizio della collaborazione con l’Ass. Borghi Autentici d’Italia (www.borghiautenticiditalia.it), di cui Borgagne è socio. Tutto nasce dall’incontro con il Presidente dell’Ass. Ivan Stomeo e da quella capacità, di cui sopra, di darsi delle reciproche possibilità. Mi fa piacere parlare della realtà dei Borghi Autentici perché in questa c’è il meglio dell’“Italia che c’è la vuole fare”, il meglio delle Istituzioni che la rappresentano, ma soprattutto delle persone che guardano ad un’Italia anche e soprattutto al Sud, in cui è possibile crescere e lavorare.”

Come BaS accettiamo l’invito presso La Torre nel Borgo ed estendiamo l’invito alla Fiducia reciproca come arma di cambiamento!

Grazie Antonella!

Marianna per BaS