Antonella Tixi

Il Sud non è solo di chi ci è nato, è anche meta di chi sogna una vita diversa.
Antonella, genovese, da Varese, ha scelto di continuare la sua vita a Ceglie Messapica perché l’amore che prova per la nostra terra (adesso anche sua) è grande, così come l’amore che prova per gli animali…

1929224_47860944800_2721_nLa “valigia” che hai portato con te è piena di…
“Speranza di una vita vera, più “terrena” e aperta agli altri. Amore da dare e ricevere, amicizie vere, vecchie e nuove. Ho portato anche il terrore di quello che avrei trovato per gli animali bistrattati, abbandonati, usati e buttati e purtroppo la realtà è ancora medievale, ma la speranza non mi molla comunque.”

Ad oggi, il bilancio è stato positivo o negativo?
Positivo.”

Ci puoi spiegare perchè?
La gente di Puglia è magica: gran lavoratori, cuore immenso, gentilezza, senso dell’umorismo molto diffuso, ospitalità sempre, accoglienza amorevole. Nel concreto poi la differenza dello stile di vita è incredibile: per me che arrivo dalla zona più cara d’Italia, fare la spesa qui è tutti i giorni una lieta sorpresa (e, alla faccia dei leghisti maligni, mi vengono dati scontrini anche per 30 centesimi). I Pugliesi sono un popolo gentile, merce rara.”

Quali sono state, se ce ne sono state, le difficoltà?
L’ho già scritto: il rapporto dei Pugliesi con gli animali è medievale. La sterilizzazione è vista come un atto contro natura quando in realtà sono contro natura i poveri randagi, i cuccioli abbandonati ai cassonetti, i cani a catena. Le cose piano piano stanno cambiando, ma resta moltissimo da fare e le istituzioni sono latitanti. Io mi do da fare ogni singolo giorno con l’aiuto dello straordinario veterinario Nicola Ricci, un amico prezioso e un professionista molto competente, ma intendo ricattare violentemente chi qui gestisce il potere. Non la metterò sull’amore per gli animali, ma sulle ripercussioni che la visione delle brutture perpetrate ai danni sugli animali ha sul turismo, fonte di ricchezza per questa terra.”

Di cosa ti occupi? Lavoro, hobby, passioni?
Gestisco un centro di formazione linguistica per aziende (grazie a Internet posso lavorare da qui anche se la mia attività si svolge al nord). Hobby: lettura, storia (sono una fanatica studiosa della famiglia Kennedy), cinema, arte in generale, cucina. Imparare non mi basta mai. Passione: gli animali, sempre e sempre di più.”

Quali sono le differenze che reputi più importanti, tra la tua precedente città e quella attuale nel meridione?
“Sono genovese, ma ho vissuto in Lombardia per 35 anni. Gli ultimi 10 nella provincia di Varese dove ho detestato con tutta me stessa la mancanza di solidarietà, di amore, di un sorriso per strada. Insopportabile il razzismo del denaro contro il quale nemmeno la storia può nulla. Ho abbandonato senza alcun rimpianto una terra arida, anche se gli amici che ho il privilegio di avere, anche a Varese, non sono così. Qui ho trovato tutto l’opposto. Certo mi fanno incavolare i bambini in macchina senza seggiolino e senza cintura, i ritardi agli appuntamenti, il “lo facciamo poi”, ma in cambio ho molto, molto altro.”

Suggeriresti ai tuoi amici la tua città al Sud?
“CERTAMENTE!”

Quale sarà la cosa che più ti mancherà?
“ZERO, con l’unica e preziosissima eccezione di mio figlio. Ma ha 22 anni, in ogni caso io, mezza britannica per cultura, lo avrei comunque voluto fuori di casa a vivere la propria vita e studiare senza gli spaghetti al dente di mammà. Gli amici vengono a trovarci, io vado al nord per lavoro e li incontro, Easyjet ci aiuta parecchio.”

Perché hai scelto il Sud?
“Vacanza con 4 amiche nell’estate del 2010 nella zona di Martina Franca. Sono tornata al Nord talmente ottenebrata di amore per la Puglia che l’entusiasmo è diventato contagioso. I nostri più cari amici già nel 2011 si sono trasferiti, noi siamo venuti a trovarli e io ho iniziato a lavorare ai fianchi di mio marito ed eccoci qui dal 2013. Amo questa terra, amo i Pugliesi, la generosità, l’accoglienza, il TU sempre e ovunque, il cielo e gli ulivi che mi rallegrano la vista e il cuore. Ero davvero stufa dell’atrofia sentimentale di cui soffre la zona di Varese dove vivevo.”

Ci lasci un pensiero per BaS…
“A pelle so che mi piacerebbe collaborare, come e quando e perchè è tutto da discutere insieme. Probabilmente potrei mettere a disposizione la mia conoscenza della lingua inglese e la capacità nella scrittura (o almeno così mi dicono).”

Una rete tra tornati e benvenuti al Sud potrebbe essere d’aiuto e supporto a chi si trasferisce? In che modo?
“Si. Troppi stereotipi nordici da smantellare, un blog dedicato sarebbe prezioso.”

Cosa dovrebbe/potrebbe fare la rete BaS?
“Dobbiamo parlarne, tante cose piccole e grandi.”

Grazie Antonella, per l’amore che ci hai trasmesso e per quello che fai per questa terra e i suoi animali. Noi siamo aperti a qualsiasi collaborazione e sicuramente la tua grinta e il tuo entusiasmo sarebbero un positivissimo valore aggiunto.

 Paola Muti per BaS

Laura Lomartire

Laura, Laurea in  Lingue e Letterature Straniere (Inglese – Spagnolo), si trasferisce in Piemonte per lavoro e dopo quattro anni torna a Maruggio (TA) suo paese natale.

Insegna presso la scuola pubblica e collabora come docente presso enti di  formazione. Il sogno qui al Sud: insegnare anche la lingua italiana agli stranieri.

Laura Lomartire2Per quale motivo sei ritornata al Sud?
“Perché lavorativamente parlando la situazione si era complicata. Le supplenze che mi offrivano erano sempre più rade e discontinue. Inoltre alcuni miei cari amici che lì rappresentavano la mia famiglia andavano via o erano in procinto di andare via e questo era per me motivo di grande tristezza. Infine, il fatto di aver nel frattempo intrecciato una relazione “a Sud” ha avuto il suo peso.”

La tua valigia del ritorno è piena di…
“Esperienza, amici nuovi che resteranno sempre nel mio cuore, orgoglio per avercela fatta da sola. In pratica ho imparato un lavoro, a vivere lontano da tutti i miei affetti, a gestire sola gioie e dolori. Credo di poter dire che ero una ragazza indipendente da tutti i punti di vista. Nella valigia c’è anche un senso di “solitudine” che non avevo mai provato prima.”

Complessivamente è stato un ritorno positivo o negativo?
“Positivo. Sinceramente ci sono pro e contro. Ma credo che bisogna vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Tornare vuol dire poter sentirsi di nuovo parte di un tutto che ti appartiene.

Quali sono state, se ce ne sono state, le difficoltà del rientro?
“Sicuramente tornare da dove si è stati completamente soli e indipendenti comporta un certo squilibrio. Come mi disse una volta una mia collega siciliana, “qui non ho nulla in realtà, ma è il mio nulla”. Penso che spieghi benissimo quello che intendo. Bisogna ri-ambientarsi in un tessuto sociale diverso. Inoltre, al mio rientro, non avevo un lavoro e questo ha indubbiamente pesato molto. Il mio unico consiglio (se è possibile) è di non fare paragoni perché non aiuta, ma di creare qualcosa a cui dedicarsi di alternativo a un lavoro.”

Di cosa ti occupi?
“Insegno lingua inglese anche se saltuariamente. Nel futuro vorrei insegnare italiano agli stranieri.”

La cosa che più ti mancava e/o la cosa che più ti mancherà.
“Le cose che più mi mancavano in piemonte erano sicuramente il sole e il ritmo di vita “rilassato e confidenziale”, da un certo punto in poi il mio fidanzato. Mi mancava l’essere parte di un tutto (cultura, modi di vivere) che ti appartiene e a cui appartieni.

La cosa che più mi mancherà è quella sensazione del “mio nulla” che si può avere solo dove si è riusciti a raggiungere qualcosa partendo da zero.”

Ci lasci un pensiero per BaS…
“In bocca al lupo per il vostro lavoro e complimenti per il vostro impegno.”

Una rete tra tornati al Sud potrebbe essere d’aiuto e supporto a chi torna?
“Si. Condividere le esperienze è sempre positivo e può dare stimoli nuovi.”

Cosa dovrebbe/potrebbe fare la rete BaS?
“Più che altro veicolare informazioni: annunci, eventi che possano aiutare chi è stato via per un po’ e non sa da dove ripartire.”

Se hai dell’altro da raccontarci questo spazio è tutto per te!
Consiglio a tutti di fare un’esperienza lavorativa, da adulti, in un posto lontano dove bisogna far leva solo su se stessi. Ci si mette di fronte ai propri limiti. Il finale è aperto per ognuno di noi. Tornare o restare è una scelta del tutto personale.

Marianna per BaS