Si è svolta il 24 Aprile, in 150 Fortini Letterari situati in lungo e in largo in tutta la Puglia e nell’intera Italia, a lungo annunciati, descritti e promossi nelle scorse settimane, La Notte di Inchiostro di Puglia 2016. In luoghi e non-luoghi della cultura: dai caffè letterari ai social network. Animata da incontri fisici nei centri familiari ai lettori, o da fotografie e post condivisi da chi era in viaggio o al lavoro.
la Locandina “nazionale”
I “Fortini Letterari”
la Locandina dell’evento BaS
L’evento, lo si è ripetuto più volte, è nato dal basso, in tutti i sensi: nasce dalla partecipazione spontanea di tantissimi volontari, e sviluppa l’idea di un uomo del Sud, Michele Galgano, che nella vita non scrive, non edita, non organizza eventi, ma legge. E ha deciso, nel 2015, di coinvolgere il più ampio numero di persone possibile per poter organizzare una serie di incontri che promuovessero la diffusione e la celebrazione della cultura, della letteratura, della lettura, in Puglia, per rispondere ai dolorosi dati statistici che raccontavano (e continuano a raccontare) la Puglia come una regione di non-lettori. Ha voluto tentare di liberare la Puglia da questo stigma che a lui, e a tutti quelli che lo hanno assecondato, seguito, e aiutato, risulta stretto, costrittivo.
È così che in due edizioni l’evento Inchiostro di Puglia è cresciuto in maniera esponenziale, gonfiandosi di entusiasmi, di ricchezza intellettuale, di opinioni, proposte organizzative, energie e sinergie.
Anche Bentornati al Sud ha organizzato il suo evento, a Brindisi, presso il caffè-libreria Camera a Sud. A Brindisi, sfidando le minacce di pioggia, e soprattutto la presenza, nella stessa città, di altri Fortini. E ha vinto la sua sfida, come l’hanno vinta tutti i Fortini. Non è stata discriminante la presenza di eventi alternativi, non è stato importante che il lungo weekend avesse portato fuori, in vacanza, tanta gente, non è stata fondamentale la lista dei nomi degli scrittori che avrebbero presentato le proprie opere: Inchiostro di Puglia 2016 è stato per BaS, e per gli altri, un grande successo. Decine di lettori, di ogni genere ed età, da due piccole lettrici di 4 e 6 anni, che ci hanno raggiunto con i loro libri in tasca, ad adulti attenti ed entusiasti dei monologhi presentati. C’era posto per tutti, eppure lo spazio quasi non è bastato, talmente tanta gente ha deciso di partecipare. C’era una intera serata a disposizione, iniziando nel pomeriggio, eppure sembrava di non riuscire a restare nei tempi previsti, tanto si è parlato, letto, condiviso, riso, pianto.
Sotto l’egida del motto “Tradizioni nel presente”, gli autori coinvolti hanno selezionato fra i loro scritti degli estratti di natura, argomento, intento, completamente diversi, eppure tutti ci hanno raccontato chi siamo, da dove veniamo, e ci hanno ricordato di non dimenticare la nostra essenza. Il mare, il dolore della perdita, la speranza e la forza, a Sud, sono stati i motivi più ricorrenti, seppure per involontaria casualità. Forse perché il Sud è questo, è resilienza, resistenza, bellezza, dolore e forza, e mare, sempre mare, che accompagna tutte le storie di viaggi, permanenze, difficoltà e futuro.
Antonio Caputo
Franco Romanelli
Katiuscia Di Rocco
Stefano La Monica e Floriana Maraglino
Mimmo Tardio
Pierpaolo Petrosillo
Alessia Coppola
Federica Fortunato e Anna Maria Barletta
Federica Fortunato e Federica Calabriso
E’ interessante, e non strano, trovarsi a scrivere di questo il 25 Aprile, il giorno in cui celebriamo la Festa della Liberazione d’Italia, simbolo di resistenza e resilienza del popolo italiano. Storicamente, e nonostante tutto, il Sud ha sempre lottato per essere riconosciuto come parte attiva, dignitosa, partecipante ai processi economici, produttivi, culturali del Bel Paese. E ieri, ancora una volta, nello spirito di riscatto, la Notte di Inchiostro di Puglia ha sviluppato e propagato un impulso alla resistenza ai pregiudizi, ai dogmi, ai preconcetti, ai ruoli assegnati, come quegli stereotipi che hanno relegato il Sud al ruolo di osservatore, nel mondo della cultura. La pericolosità degli stereotipi, e lo penso da donna, da terrona, da nubile, da migrante, che scrive con mani da ricercatrice, sta nel fatto che possono perpetrare dei modi di vedere il mondo a causa dei quali, alla fine, gli stessi individui pre-giudicati sulla base di stereotipi si convincono di ciò che è scelto come assunto, come certezza, come dato statistico.
Il movimento, spontaneo, forte, rumoroso, e sinergico, di Inchiostro di Puglia, ieri ha dimostrato che partecipando, coadiuvandosi, coordinandosi, per scardinare quegli stereotipi, da quegli stereotipi si diventa finalmente liberi, e liberandosene si migliora, si cresce, si dimentica a quali ruoli si era stati relegati, in quali scatole si era stati etichettati, e si può rinascere, assumendo con forza nuove posizioni.
E’ fondamentale: partecipazione è libertà.
Roberta Iacovelli
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