Ilaria Caravaglio

Ilaria, Laurea Specialistica in “Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea” e Master in “Curatore d’Arte Contemporanea”, torna a Brindisi da Roma dopo 7 anni. Sorriso solare, sfrenata passione per il tango argentino, lavora come art advisor e curatrice indipendente. Ilaria, è finalista della prima edizione di MasterMind Italia (primo Web Talent Show basato sulla ricerca del posto di lavoro, sul marketing e sul business).

La sua intervista è stata una vera sorpresa per la spontaneità, l’energia e l’entusiasmo delle sue parole…

Foto IlariaPer quale motivo sei ritornato al Sud?

“In questi anni a Roma non ho mai accettato l’idea che la mia vita dovesse continuare in una città che, seppur meravigliosa, ti pone di fronte ad uno stile di vita troppo lontano da quello del nostro Sud, dove le giornate sembra che durino il doppio del tempo.

La voglia di rientrare portando con me l’esperienza accumulata negli anni fuori sede si è concretizzata giorno dopo giorno; era come se mi sentissi un po’ in debito con la mia terra…perché trovo che sia una terra che può offrire tanto e che merita che i suoi figli restino e la aiutino a crescere con il proprio contributo.

La mia, come quella di tutti i “bentornati”, è una vera e propria scommessa! Con la differenza che chi sceglie di tornare “scommette per vincere.

La tua valigia del ritorno è piena di…
La valigia è piena di esperienza e di consapevolezza delle proprie capacità. Non mi sento quella giovane che è partita tra pacche sulla spalla e frasi di incoraggiamento…oggi mi sento una professionista che è in grado di gestire il proprio lavoro mettendo in campo le proprie competenze.
In valigia ci sono inoltre tanta voglia di riscattare un territorio che amo, tanta buona volontà e molta fiducia in una rete, quella dei “bentornati”, che può cambiare la storia.

Complessivamente è stato un ritorno positivo o negativo? Ci puoi spiegare perché?
“Positivo. Il mio caso è diverso dalla maggior parte dei “bentornati”, poiché non sono tornata con un progetto preciso nella testa, ma ho semplicemente deciso che non potevo più temporeggiare e che avrei capito una volta tornata quale direzione prendere, certa del fatto che se si attende che arrivi il momento giusto per lasciare la patria adottiva, quel momento non arriva mai!

Fino ad ora ritengo che il mio sia un ritorno positivo, innanzi tutto perché ho rallentato molto rispetto al ritmo frenetico che avevo nella capitale, quindi la mia salute ne ha tratto subito vantaggio, e poi perché fin dai primi mesi ho seminato tanto, attraverso una rete di conoscenze e nuovi contatti, attraverso la partecipazione ad alcuni bandi per la cultura con la mia associazione culturale, ed ho posto le basi per continuare ad occuparmi di eventi culturali grazie all’apertura e disponibilità di tante persone sul territorio.”

Quali sono state, se ce ne sono state, le difficoltà del rientro?
“Ovviamente un cambiamento di vita così radicale, seppur desiderato, implica delle difficoltà nella fase di assestamento. Io non sono mai stata ferma, neppure un solo giorno, da quando sono rientrata. Mi sono tuffata da subito a capofitto in appuntamenti, sopralluoghi, conoscenze e tutto quello che poteva servire per aprire nuove possibilità.”

Di cosa ti occupi?
“Sono un curatore d’arte contemporanea, organizzo eventi culturali sia a livello privato che istituzionale (AttivArti). In questi anni ho realizzato che non è necessario servirsi di un museo o di una galleria per organizzare mostre ed eventi artistici, dunque questo nuovo modo di vedere le cose mi permette di proporre “finestre sulla cultura” in contesti anche non convenzionali.

Inoltre, quella che inizialmente era per me una passione, si è nel tempo trasformata in un secondo lavoro: il tango argentino; anche in questo settore ho iniziato ad organizzare qualcosa sul territorio e pianificare attività per i mesi invernali (Tango Levante).”

La cosa che più ti mancava e la cosa che più ti mancherà.
“Mi mancavano, nell’ordine, il mare, la famiglia, la qualità del tempo, la genuinità dei rapporti interpersonali.

Mi mancheranno la possibilità di scegliere ogni giorno tra mille eventi e attività che la capitale offre ed alcuni aspetti allegri ed un po’ comici dei romani.”

Ci lasci un pensiero per BaS…
“Più che un pensiero vi lascio i miei complimenti!
Una delle prime cose cui ho pensato al mio ritorno era proprio quella di creare un gruppo su un social network…pensavo ad un nome tipo “la fuga dei cervelli…e ritorno” …e poi ho scoperto voi, che avete fatto di meglio! Complimenti davvero!”

Una rete tra tornati al Sud potrebbe essere d’aiuto e supporto a chi torna?
“Assolutamente si! E’ utile perché ci si confronta, ci si aiuta, si hanno obiettivi comuni. Anche solo poter chiacchierare, chiedere un consiglio o un aiuto per sviluppare idee e progetti significa tanto.”

Cosa dovrebbe/potrebbe fare la rete BaS?
“Potrebbe strutturare una sorta di archivio delle risorse umane, con possibilità di ricerca sia per territorio che per competenze.”

Se hai dell’altro da raccontarci questo spazio è tutto per te!
“Ho notato una cosa in questo periodo: un comportamento agli antipodi tra chi è rimasto e chi è andato via ed ha scelto di ritornare. Da una parte una sfiducia ed un continuo lamentare la mancanza di possibilità, la voglia di cambiamento e l’offerta del territorio…dall’altra tutto il contrario! Quindi mi sento semplicemente di augurare a più giovani possibili di concedersi la possibilità di uscire dai confini del proprio territorio per avere davvero la possibilità di un confronto, così da poter apprezzare quello che si ha e scegliere di tornare per valorizzare questo nostro Sud!”

….Grazie Ilaria, il tuo Amore per il Sud ci ha emozionato e travolto in un elegante e passionale passo di tango argentino!

Marianna per BaS