Deborah De Rose

Deborah De Rose (Cosenza): classe 1983, Project Manager in ambito culturale e una Laurea Magistrale in Giurisprudenza per l’economia e l’impresa.  A 22 anni lascia la Calabria partendo alla volta di Valencia (Spagna) con il progetto Erasmus. Ritorna a Cosenza dopo qualche mese e qui fonda Interazioni Creative, un punto di incontro per artigiani e makers attorno a cui ruotano diversi progetti. Tra questi, Cose Belle Festival, un appuntamento imperdibile per gli appassionati di Design e Arte.

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La tua valigia del ritorno è piena di… ?
“Emozioni e ricordi, perché il mio ritorno è avvenuto molti anni fa dopo un periodo di studio in Spagna grazie al progetto Erasmus: vivere in una città come Valencia è stato bellissimo e mi ha aperto nuovi orizzonti; penso che la prima scintilla che poi ha portato al mio cambiamento sia avvenuta proprio in quel periodo perché mi sono sentita libera e curiosa e ho fatto esperienze indimenticabili. Penso però di essere stata invitata tra i Bentornati al Sud per il progetto che ho ideato e fondato – Interazioni Creative – e per come, grazie al clima innovativo e creativo che promuove, stia sempre di più diventando punto di riferimento anche di chi dalla Calabria è partito e sta ritornando o ha voglia di farlo per provare a mettersi in gioco nella nostra terra.”

Com’è stato il tuo ritorno? Quali sono state, se ce ne sono state, le difficoltà del rientro?
“Il mio ritorno in Calabria anni fa non fu per nulla semplice. Era il 2005 e la mia voglia di conoscere e apprendere era così tanta che sarei rimasta ancora in Spagna. Tornando ho odiato sentirmi privata di tutto quello a cui mi ero abituata, delle belle opportunità culturali, di non trovare occasioni di confronto, di non riuscire a esprimermi in libertà senza sentirmi giudicata. Ero cambiata, era cambiato il mio modo di vedere la mia terra e io ero arrabbiata e lamentosa per tutto quello che non c’era e che avrei voluto. Avevo 22 anni e già una laurea in tasca e non avevo ancora capito che sarei potuta diventare io stessa promotrice di un cambiamento. Ho continuato a studiare e nel frattempo sono diventata avvocato, esercitando la professione con grande gratificazione e passione ma sentivo che la mia vocazione era un’altra. Quando sono riuscita ad ascoltarmi, se pure tra mille paure, ho deciso di lanciarmi alla scoperta di una nuova me ed è maturata l’idea di dare vita a un progetto condiviso e partecipato, Interazioni Creative, appunto. La mia storia mi ha insegnato che per amare la Calabria è importante osservarla da più punti di vista perché spesso, anche andare lontano aiuta a vedere le risorse latenti che potrebbero essere valorizzate, a portare novità e a proporre nuovi progetti. Ho però anche imparato che è inutile scappare altrove, alla ricerca della felicità o della perfezione, perché tutto dipende da come si osserva la propria esistenza: oggi ho scelto di fare di tutto per essere felice a partire da quello che io per prima posso fare e se penso a un altrove non è che la mia terra.”

Cosa ti mancava della tua terra? Come vivi oggi in Calabria? Ti piace viaggiare?
“Mi mancavano gli affetti e i miei punti di riferimento. Oggi, invece, sento così forte il legame alle mie origini che non c’è altro posto in cui cui vorrei vivere. Amo vivere in Calabria, a Cosenza, ma non rinuncerei mai a viaggiare perché ogni viaggio mi regala un punto di vista nuovo con cui osservare la mia terra. Durante un viaggio in America, ad esempio, ho scoperto la metropoli di New York, ho provato un’emozione incredibile nel visitare il Guggenheim Museum e ho osservato il mondo dei maker ammirando come sia valorizzato un artigiano o un creativo oltreoceano. In quell’occasione, ad esempio, ho aggiunto alle mie piccole missioni e obiettivi un punto nuovo: mettere le mie competenze da avvocato al servizio della valorizzazione delle risorse della mia terra… e ora che sta per iniziare Cose Belle Festival- Creatività e Design il ricordo di quel viaggio è molto emozionate. Molto più emozionante di scrivere atti, decreti ingiuntivi e diffide tutta la vita, non pensate?”

Di cosa ti occupi?
“Le mie competenze sono diversificate e abbracciano varie discipline: sono un avvocato abilitato ma ho deciso di non esercitare più la professione e di focalizzarmi sullo sviluppo dei processi d’innovazione sociale e di nascita e sviluppo di impresa creativa, mi occupo di formazione, di project management culturale, di web writing e mi piace scovare creativi e artigiani di talento e aiutali a comunicare il proprio valore e a curare il proprio business.

La mia vocazione si chiama Interazioni Creative, un progetto che ho ideato e fondato, uno spazio fisico e virtuale in cui è possibile esprimere la propria creatività, vivere le proprie passioni, sostenere intuizioni e costruire opportunità: un coworking creativo a Cosenza, un laboratorio progettuale in cui si respirano valori positivi e dove le parole “impossibile” e “non si può fare” sono state bandite.

E poi c’è Cose Belle FestivalCreatività e Design, un’altra idea che desideravo rendere reale a Cosenza; ne ho curato la progettazione e la direzione artistica: sarà una tre giorni all’insegna della creatività e del talento con un programma ricco tra esposizione artigianale, tavoli creativi, interazioni musicali, performance e tanta felicità. Claim del Festival è “Creo e sono felice. E tu?”, la frase che ho sentito più spesso dire in Interazioni Creative da chi ci scopre e viene a creare qualcosa di unico ogni giorno. Si terrà nei giorni 1, 2 e 3 Dicembre 2017 presso il MAM – Museo delle Arti e dei Mestierinel centro storico della città di Cosenza. Per i più curiosi rimando a cosebellefestival.it.

Inoltre, ho molte passioni tutte legate alla creazione, ogni cosa a cui posso dare forma mi affascina e mi fa stare bene, che sia fare il pane e la pasta in casa, o lavorare la ceramica; amo il mare d’inverno, divoro libri e non rinuncerei mai a un buon calice di vino rosso da sorseggiare in compagnia.”

Da dove è nata l’idea di Interazioni Creative? Quali sono state le tappe fondamentali del progetto?
Interazioni Creative nasce da una storia di cambiamento e passione. Era il 2012 quando con un abilitazione da avvocato in tasca decisi di aprire un blog intitolandolo, appunto, “Interazioni creative”. In pochi mesi i valori e i sentimenti indagati sono evoluti con semplicità nell’idea di dare vita a un progetto condiviso e partecipato. Il progetto è cresciuto giorno dopo giorno divenendo oggi punto di riferimento per molti talenti del Sud. All’inizio ha operato solo sul web tramite il blog, i canali social e il sito internet dedicato – interazionicreative.com – ma ben presto è nata l’esigenza di avere uno spazio fisico.

Considerata la finalità sociale del progetto ho cercato per molto tempo uno spazio anche pubblico ma invano e così ho deciso di non attendere la sorte e mi sono ingegnata trasformando quello che stava diventando il mio piccolo studio legale, proprio alle spalle del tribunale della città di Cosenza, in uno spazio aperto al miglior fermento creativo del territorio. Il progetto non ha beneficiato di alcun incentivo ed è totalmente autofinanziato da grande impegno, entusiasmo, determinazione, caparbietà, dedizione e resilienza.

L’inaugurazione dei nostri 48 mq di pura creatività ed entusiasmo è avvenuta nell’ottobre del 2015 e ad oggi, in appena due anni di attività, siamo riusciti ad attivare oltre un centinaio tra incontri e laboratori creativi e artigianali grazie a una programmazione partecipata in sinergia con creativi e realtà virtuose, sempre dal basso e sempre grazie all’economia collaborativa.

Oggi il nostro spazio è considerato un punto di riferimento, una piccola casa creativa che accoglie chi vuole creare cose belle, un covo per creativi dove confrontarsi, piccolino ma confortevole e carino, grazie anche allo stile minimal ed essenziale dell’arredamento e a qualche tocco di design. Per i più curiosi tutte le tappe del progetto sono state raccontate sulla pagina Instagram di Interazioni Creative.

Interazioni Creative è, tra le altre cose, anche un progetto di rigenerazione urbana pensato per la città. Come è stato accolto dal territorio e dagli attori già attivi nel settore?
Interazioni Creative è tra le altre cose un progetto, più che di rigenerazione urbana, di rigenerazione umana pensato per chi desidera vivere una dimensione creativa e lenta circondandosi di persone positive che puntano al cambiamento e alla rinascita di emozioni e stimoli creativi. Il progetto è stato accolto con curiosità, l’augurio comune che ci è arrivato da altri operatori culturali è stato di riuscire a resistere. In tanti ci hanno sostenuto, altri ci hanno detto chiaramente che il progetto era per loro solo un’utopia, come se l’utopia fosse un’illusione.

Interazioni Creative è nata da una scelta di vita personale così sincera e autentica che ho proceduto nella mia visione con serenità e serietà, perché quello che per molti era un’utopia è per me sempre stato un cammino di crescita e valorizzazione da difendere e portare avanti e oggi, insieme a me, lo fanno tutte le persone che hanno deciso di fidarsi beneficiando del clima e del valore di Interazioni Creative. Se le cose sono difficili, non significa che siano impossibili da realizzare! Certo è che portare avanti il progetto è molto impegnativo, ogni giorno lavoriamo per conquistare una periodica sostenibilità economica ma sperimentiamo così tante rinascite umane e creative che procediamo con positività, entusiasmo e continuità, perché siamo riusciti a dare il via a un virtuosismo creativo che continua a crescere.”

Non passa giorno che qualcuno non ci scopra, ci scriva e contatti proponendosi di contribuire e partecipare; la sensazione comune che si ha è di riuscire a prendere parte tutti insieme a una cosa bella dove è possibile esprimere se stessi, abbassare le difese e costruire nuove opportunità. In questi primi due anni di attività, abbiamo imparato tanto e capito che più lavoreremo bene e con costanza e più il progetto verrà recepito anche per il valore e l’impatto che porta sul territorio; l’innovazione sociale è meno intuitiva da riconoscere rispetto all’innovazione tecnologica ma penso sia solo una questione di tempo perché il segnale positivo ci è dato dalla stima e dall’attenzione che ci viene riservata da chi opera in contesti in cui è già avvenuta una crescita culturale intorno a questi processi.”

Cosa consiglieresti a chi ha un’idea da realizzare a Sud ma non sa da dove iniziare?
“Il primo consiglio è di iniziare a fare senza avere paura di sbagliare o di essere giudicati, senza sentirsi poveri di risorse soprattutto economiche ma sentire la ricchezza del proprio talento, della propria indole e attitudine. Iniziare con le proprie forze e andare oltre le parole e i buoni propositi spesso può essere la chiave giusta per dimostrare il potenziale e il valore della propria idea e meritarsi sostegno e aiuto. Non arriverà mai il momento giusto per dare forma alle idee e quindi un altro consiglio è di non cadere nella trappola del momento perfetto. Importante anche circondarsi di persone positive e innovatrici e stare alla larga da persone distratte e non avvezze al cambiamento, perché spesso le belle idee arrivano a rompere zone di comfort, a fornire nuove chiavi di lettura che spaventano e chi ha una buona idea, all’inizio ha bisogno di coraggio e forza.”

Come immagini Interazioni Creative tra 10 anni?
“Wow! Interazioni Creative tra dieci anni sarà meravigliosa, una best practice a cui ispirarsi e che sarà riuscita a coinvolgere il meglio del talento del Sud. Forse tra 10 anni staremo decisamente un po’ strettini nei nostri 48 mq di pura creatività ed entusiasmo e chissà che saremo riusciti a conquistare uno spazio più grande, magari con un giardino o un terrazzo con tanto verde e tanti fiori. Saranno tantissimi i creativi entrati in squadra e saranno innumerevoli i progetti promossi e portati avanti in sinergia. In Interazioni Creative avremo lavorato così bene da essere riusciti a favorire noi stessi la nascita di alcuni processi di cambiamento e d’innovazione dal basso da cui saranno nate idee e progetti con il potenziale di creare una forte ricaduta e impatto sul territorio e di cui potranno beneficiare in tanti. Nel frattempo avremo contribuito anche noi a quel cambiamento collettivo che sarà stato capace di trasformare il contesto e l’immagine che noi stessi calabresi e meridionali abbiamo del nostro Sud: saremo orgogliosi, ci saranno tanti talenti valorizzati e ci saranno anche tanti Bentornati al Sud.”

Una rete tra tornati al Sud può d’aiuto e supporto a chi torna?
Una rete tra tornati al Sud può essere un’ottima opportunità di sostegno e di confronto periodico perché spesso chi torna o vorrebbe tornare dopo un periodo medio/lungo di studio o lavoro fuori dalla propria terra, sente l’esigenza di ricostruire le proprie relazioni, di individuare opportunità lavorative e di fare emergere professionalità e competenze acquisite. Questa esigenza è forte, noi in Interazioni Creative lo percepiamo di continuo, per esempio, durante le ultime vacanze natalizie è stata una grande sorpresa ricevere messaggi da parte di calabresi fuori regione che ci avevano scoperto via Facebook o Instagram e ci chiedevano se potevano visitare lo spazio prima di ripartire; è stato molto significativo per noi accoglierli e porci in ascolto delle loro storie, gustare insieme una tisana profumata, percepire la loro meraviglia per l’esistenza di un progetto così aperto e innovativo a Cosenza e sentirci paragonare a luoghi di Milano o Parigi.”

Cosa può fare la rete BaS?
“Fare rete può andare bene per conoscersi e confrontarsi, ma a me piacerebbe molto fare insieme: insieme a BaS potremmo individuare alcuni obiettivi annuali ed elaborare progetti comuni su cui lavorare in sinergia, per costruire opportunità che vadano oltre le forze dei singoli progetti.”

Ci lasci un pensiero per BaS?
“Ragazzi, mi sembra di capire che condividiamo tanti valori e che ci accomunano determinazione e amore per le nostre origini: venitemi a trovare a Cosenza in Interazioni Creative, conosciamoci, parliamoci oltre i canali social, non potrà che uscirne qualcosa di buono. Quando ci saranno momenti di criticità e difficoltà non mollate i vostri progetti, non vi isolate, e se decidete di ripartite, continuate a decidere di ritornare portando sempre una valigia piena di nuova linfa creativa per il nostro Sud.”

Ci suggeriresti altri nominativi di Bentornati al Sud?
“Vi suggerisco di scoprire la storia di Luigina La Rizza e il suo blog Penna in Viaggio; ma ci risentiamo presto per altri nominativi perché sono tante le persone che, quando scoprono Interazioni Creative, restano colpiti dal progetto e ci confessano che vorrebbero tornare e anche noi, insieme a voi, siamo pronti a dare un creativo bentornato.”

Federica D’Amico per BaS

Marianna Natale

Marianna Natale, Laurea in Scienze Politiche, a 27 anni lascia Cosenza per lavorare a Milano. Torna a 36 anni. Consulente e Formatrice in Marketing e Comunicazione, sua grande passione è la moda e tutto ciò che riguarda la bellezza…

Foto2Per quale motivo sei tornata al Sud?
“Per un’offerta di lavoro e per portare la mia esperienza e le mie competenze acquisite nella città dove sono nata.”

La tua valigia del ritorno è piena di…
Sicuramente tante speranze, tanta voglia di fare, di creare e di portare il “nuovo” nella mia città. La Calabria è una Regione, oltre bellissima terra, ricca di risorse e potenzialità che devono essere valutate, considerate, stimolate. E queste risorse sono i giovani con le loro potenzialità. Quando ho lasciato il Sud, ero piena e carica, di motivazioni e voglia di fare. E così è stato! Ho lavorato e vissuto a Milano, città metropolitana, industrializzata e dove non ci si ferma un attimo. La vita viaggia a ritmi incessanti, ma al contempo si ha la possibilità di ammirare una città in continua evoluzione e trasformazione. Si dice che Milano o la ami o la odi. Io di certo non l’ho odiata, anzi, è iniziato tutto da quì. M sicuramente non posso amarla quanto amo la terra dove sono nata e dove ho le mie origini.”

Complessivamente è stato un ritorno positivo o negativo?
Complessivamente è stato un ritorno positivo, dato dall’offerta di lavoro che mi era stata proposta (utilizzo il passato, perchè poi tale offerta non si è concretizzata come doveva e da lì, tenace, ho trovato altro!). Positivo perchè sono tornata in questa calda ed accogliente terra di Calabria. Il buon cibo, la cordialità delle persone (non che al Nord non lo siano, ma si sà il Sud per certi versi è “un’isola felice!”).”

Quali sono state, se ce ne sono state, le difficoltà del rientro?
Come ogni trasferimento o rientro che si rispetti, ci sono state anche delle difficoltà. Abituarsi ai ritmi di vita e di lavoro di questa città, delle persone, del contesto sociale. Ma da buona calabrese e con la testa dura, ho continuato e continuo tutt’ora a mantenere i miei ritmi quotidiani, nella vita privata e nel lavoro. Le lunghe pause pranzo, di due ore, quando io non ero abituata neppure alla pausa pranzo. Ma anche quì, la faccio da “padrona” e mantengo i miei standard lavorativi ed ordinari. Rispetto quello che mi è stato insegnato professionalmente, fiduciosa che possa essere di esempio per chi mi segue e lavora con me. Il traffico cittadino è mal gestito, ma nulla ci fa, sono una persona che viaggia bene anche con i mezzi pubblici. Bisogna sempre andare avanti e mai demordere ed avere degli obiettivi nella vita, tra cui anche quello di superare gli ostacoli che si presentano senza scoraggiarsi.”

Di cosa ti occupi?
Sono una Consulente Commerciale, e per scelta ( forse anche un pò dettata dal periodo storico che stiamo vivendo) ho deciso di intraprendere la libera professione. Collaboro principalmente con un’ Agenzia di Marketing e Comunicazione, curando l’aspetto pubblicitario / sales. E proprio perchè nella vita non mi faccio mancare nulla, quando mi si è presentata l’occasione di condurre una rubrica di moda e bellezza per una emittente locale, non mi sono rifiutata e via, catapultata anche nel mondo televisivo, dove tutt’ora continuo a collaborare. Tutto ciò mi ha dato la possibilità di realizzare un sogno nel cassetto, che da anni mi ha accompagnato ( e Milano lo ha incrementato ancor più), cioè quello di aprire un Blog come Fashion Blogger: MaNa So Glamour. Ed eccomi quì, apro il mio blog, la mia creatura, mi faccio conoscere e scopro con grande piacere che sono la prima, fino ad oggi, Fashion Blogger Cosentina. Inizialmente è sempre dura farsi strada, soprattutto se si intraprende un cammino “imprenditoriale” ma oggi, con grande piacere, posso confermare che il mio blog sta portando i sui frutti, certo con tanta costanza e dedizione nel non “abbandonarlo” mai. Ho sempre amato la moda, lo stile, l’abbigliamento, il buon gusto, la bellezza. Se avessi realizzato questo sogno in un mercato come Milano, sarei stata “una fra tante”  e mi sono detta:” E’ quì che voglio emergere, è quì che voglio portare il nuovo, è quì che voglio portare la mia esperienza e farla conoscere e dare speranza a chi crede che al Sud non è possibile, che invece è possibile!” Sono una persona solare, intraprendente, amo il contatto con il pubblico, sarà anche per deformazione professionale, sono una sportiva ed una a cui piace stare in “movimento”. La staticità è qualcosa che non mi appartiene.”

Ci lasci un pensiero per BaS…
Contenta di avervi “incontrato” sulla mia strada e spero di incontravi ancora. Originalità e specialità sono parole che vi accompagnano.”

Una rete tra tornati al Sud può essere d’aiuto e supporto a chi torna?
Si. Dando la possibilità di leggere le storie di quelle persone che ritornano ed hanno voglia di fare e riescono a fare. Essere da stimolo per chi crede e pensa che quì non si possa creare.”

Cosa dovrebbe/potrebbe fare la rete BaS?
Farsi conoscere sempre di più, perchè è bello sapere che c’è chi pensa a te ed in grande, dandoti la possibilità di raccontarti.”

Se hai dell’altro da raccontarci questo spazio è tutto per te!
Spero che la mia storia possa essere di esempio per tanti altri. Quando si ha lo spirito giusto, la voglia di voler fare, di realizzarsi non bisogna necessariamente trasferirsi al Nord. Abbiamo la fortuna di vivere in una bella terra come la Calabria, che sicuramente se hai i suoi pro ha anche i suoi contro, ma bisogna andare avanti e non fermarsi, non scoraggiarsi, perchè al Sud si può!”

La cosa che più ti mancava e/o la cosa che più ti mancherà.
Sicuramente il buon cibo calabrese, i sapori, i gusti alimentari calabresi, il mare, il caldo sole, poter vedere il verde e sicuramente gli affetti familiari.”

Grazie Marianna, è vero al Sud si può!!!

Marianna per BaS

Social Media Specialist – Cosenza/CHIUSA

 

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ArkysWeb Agency, con sede a Cosenza e Milano, specializzata in attività di Web MarketingSEO (Search Engine Optimization), Formazione digitale

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Social Media Specialist

Attività:

  • Trasformazione delle linee guida editoriali e di marketing, in iniziative e contenuti social
  • Creazione e gestione dei calendari editoriali
  • Community management
  • Customer care
  • Coordinamento delle attività di web marketing sui diversi canali
  • Realizzazione e gestione campagne ADS (facebook, instagram, linkedin, twitter)
  • Analisi dei dati

 

Requisiti:

  • conoscenza nella gestione professionale dei diversi social network
  • buone capacità relazionali ed empatiche
  • pro-attività verso il raggiungimento di obiettivi
  • buona conoscenza della lingua inglese
  • buona conoscenza dei più noti tool di gestione per i social

 

Info e CV:  info@arkys.it
(Gli interessati, di entrambi i sessi (L.903/77), possono inviare il loro CV aggiornato, con consenso al trattamento delle informazioni personali ai sensi del D. Lgs. 196/03)

Segnalato da Federica D’Amico

Anna Laura Orrico

Anna Laura Orrico, Laurea in Scienze Politiche, lascia Cosenza a 23 anni. Varie esperienze lavorative:  Roma al MAE, Lituania, Bologna e infine Burundi. Torna  a 29 anni nella sua città natale, poi si sposta a Pizzo nella provincia di Vibo Valentia.

Non vi sveliamo altro, possiamo solo dirvi che le parole chiave della sua storia sono: innovazione, cultura, tecnologia, cooperazione, condivisione. Il resto lo scoprirete leggendo le sue risposte…

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Per quale motivo sei ritornato al Sud?
Per costruire qualcosa nella mia terra con le competenze e le esperienze realizzate fuori e all’estero soprattutto.”

La tua valigia del ritorno è piena di…
Certamente piena di esperienze e di una maggiore capacità di adattamento alle situazioni diverse per cultura e per approccio, una capacità di osservare il contesto che mi circonda con occhi critici ma propositivi. Un senso di vuoto perché la mia Calabria sembra apparentemente condannata all’isolamento e all’oblio.”

Complessivamente è stato un ritorno positivo o negativo?
Non so fare una scelta netta tra positivo e negativo perché ogni giorno quando inizio a lavorare penso agli aspetti negativi del restare in Calabria e subito dopo li rivolto in motivazione per restare provando a generare qualcosa di diverso, di migliore rispetto a quanto vedo. Ritornare è stato positivo perché mi ha permesso di iniziare a costruire il mio progetto di impresa, ma è stato anche negativo perché la distanza della Calabria dal resto del Paese e dell’Europa si percepisce ogni giorno…siamo ultimi e considerati tali, riuscire a far venire in Calabria anche un esperto a tenere un workshop formativo è difficilissimo perché le persone trovano non agevole venire da noi a causa della carenza di collegamenti e da noi non trovano “mercato”; così come è difficile spostarsi dalla Calabria per andare ad aggiornarsi in altre città: scarsi collegamenti e costi allucinanti. Ma tutto questo si trasforma in motivazione a cambiare queste cose e in desiderio di supportare chi prova a costruire nuove idee in questa regione.”

Quali sono state, se ce ne sono state, le difficoltà del rientro?
La difficoltà principale del rientro è stata quella di farsi capire quando provavo a costruire progetti con altre persone, mettendo insieme competenze ed esperienze diverse. Lavorare insieme, condividere idee e competenze è la cosa più difficile in una terra dove l’individualismo è portato all’estremo, dove il “non fidarti che ti rubano l’idea” è praticato come un mantra, dove tutti si lamentano ma non decidono mai di lavorare insieme per risolvere il problema. Diciamo che il problema non si supera ma per affrontarlo non ho smesso mai di ricercare in giro per la Calabria persone ed esperienze che avessero voglia di cooperare su obiettivi comuni. Dal mio punto di vista uno dei modi migliori per cambiare questa mentalità di chiusura è lavorare sulle nuove generazioni, a partire dalle scuole spingere i ragazzi a costruire progetti insieme, a non aver paura di condividere le proprie idee sperimentandole in progetti sul territorio e non solo tra le mura scolastiche.”

Di cosa ti occupi?
Sono un Project Manager in ambito sociale e culturale, mi occupo anche di organizzazione e gestione di eventi per aziende ed organizzazioni che desiderano promuovere i propri valori, prodotti e servizi. Sono imprenditrice e, quindi, co-founder di Talent Garden Cosenza Srl, il primo spazio di coworking in Calabria dedicato all’innovazione digitale. La mia passione più grande è la progettazione partecipata. I miei hobby sono il teatro, la danza. Amo viaggiare e scrivere: ho un blog che è anche il mio sito web, annalauraorrico.it

Ci lasci un pensiero per BaS…
E’ molto importante raccontare le storie di chi è tornato al Sud, lo trovo un buon modo per osservare un fenomeno che la nostra generazione e quelle successive vivranno ancora per molto tempo, ovvero la presa di coscienza che l’altrove spesso è sotto i nostri occhi.

Una rete tra tornati al Sud potrebbe essere d’aiuto e supporto a chi torna?
Si. Lo scambio di esperienze è sempre positivo purché si dica sempre la verità e ci sia onestà nel confronto.”

Cosa dovrebbe/potrebbe fare la rete BaS?
Organizziamo gli Stati generali di chi torna o resta al Sud per far emergere una nuova classe dirigente provando a collaborare tra di noi.”

Se hai dell’altro da raccontarci questo spazio è tutto per te!
Credo che andare via o restare a Sud non debba essere una “costrizione” ma una libera scelta perché andare via arrabbiati con un territorio dove non c’è meritocrazia o dove crediamo di non avere possibilità è tanto grave quanto restare senza sentire il dovere/diritto di provare a cambiare in meglio il nostro status e il contesto nel qualche viviamo. Andare via non è il male assoluto, anzi bisogna viaggiare e lavorare fuori per capire il potenziale che c’è in noi ampliando i nostri orizzonti mentali; restare non è sempre un bene se vuol dire arrendersi al destino e lamentarsi solo di ciò che non funziona.”

La cosa che più ti mancava e/o la cosa che più ti mancherà.
Quando stavo fuori non mi mancava nulla della Calabria perché adoro viaggiare e scoprire nuovi mondi, ma avevo sempre un senso di vuoto perché capivo che la differenza avrei potuto farla nella mia terra dalla quale tutti vanno via prima o poi.”

Ci suggeriresti altri nominativi di Bentornati al Sud?
Vi suggerisco una persona che è veneta ma si è innamorata della Calabria e da diversi anni lavora all’osservatorio sulla ‘ndrangheta realizzando progetti davvero interessanti. Lei si chiama Stefania Ziglio e secondo me rappresenta il meglio del Nord che incontra il meglio del Sud per costruire una Italia migliore.”

Grazie Anna Laura, la tua storia che parla di innovazione sociale è lo stimolo migliore per iniziare il 2017!!

Marianna per BaS