Serena Petranca

Con Serena, ho condiviso lo stesso tetto per 5 anni a Milano.
Non era tra quelle conoscenze lamentose di quanto facesse schifo il nord ma si percepiva in un istante la sua salentinità DOC e che il suo posto era mille chilometri più a Sud.
Detto fatto! Dopo il percorso di studi in Architettura è tornata lì, dove il suo cuore aveva casa e ci racconta la sua “invicibilità”!

mare Per quale motivo sei ritornata al sud?
Sono rientrata perché non era tagliata per vivere in città. O meglio..in una grande città come Milano. Ma soprattutto perché ho sempre conservato un senso di appartenenza che mi ha legato fortemente al mio territorio.  

La tua valigia del ritorno è piena di…
Tante meravigliose esperienze,conoscenze e bei ricordi.

Complessivamente è stato un ritorno positivo o negativo?
Positivo

Ci puoi spiegare perchè?
Perché rientrata a casa, mi sono sentita quasi invincibile. Capace di fare qualsiasi cosa. Perché mi muovevo in un territorio che era il mio, che mi apparteneva e che conoscevo.

Quali sono state, se ce ne sono state, le difficoltà del rientro? Cosa hai fatto per superarle? Cosa consiglieresti di fare per superarle?
La sensazione di invincibilità…è scomparsa dopo pochi mesi che ero rientrata. Niente andava come avrei voluto che andasse, trovare un lavoro sembrava un’operazione impossibile. Ho passato lunghi periodi rimbalzata da uno studio all’altro, con la speranza che finisse il periodo di stage…e che finalmente venissi retribuita per quello che producevo. Il periodo di stage è andato avanti per quasi 4 anni….sfruttata e sottopagata…”Perché quest’ esperienza ti aiuterà ad imparare”…ho pensato d’essere una grande somara…4 anni e ancora periodi di prova…poi però mi sono stufata d’essere sfruttata…e ho iniziato a giocare un po d’astuzia.
Ciò che consiglio…è di non gettare la spugna. Io sono stata in procinto di farlo, numerose volte, ma fortunatamente ho tenuto duro, e oggi ne sono felice.

cantiereDi cosa ti occupi? Lavoro, hobby, passioni?
Sono un architetto e ho un mio studio di progettazione. Lo divido con differenti colleghi: architetti, ingegneri, avvocati e con chiunque abbia una buona idea da realizzare. Lettura e Sport, sono i miei hobby preferiti, ma mi piace anche realizzare piccoli elementi d’arredo e cucinare, ma purtroppo a quest’ultimi non riesco a dedicare molto tempo.

Ci lasci un pensiero per BaS…
Bisogna essere sempre pronti ad accettare nuove sfide. Il cambiamento …è crescita.

Una rete tra tornati al Sud potrebbe essere d’aiuto e supporto a chi torna? In che modo?
Si, Potrebbero nascere delle collaborazioni interessanti.

Cosa dovrebbe/potrebbe fare la rete BaS?
Continuare a creare rete, tra diverse realtà e professionalità.

Ti va di aggiungere altro?
Ogni tanto, mi capita di sentirmi disorientata .Quei momenti nei quali ti chiedi se ciò che stai facendo è giusto, dove i SE e i MA ti rimbombano nel cervello…in quelle giornate “nere”…mi concedo una pausa pranzo in uno dei meravigliosi posti di mare del Salento…e tutto ritorna  a risplendere.

La cosa che più ti mancava e/o la cosa che più ti mancherà.
Mi mancheranno tutti gli eventi della grande città, dalle Fiere alle mostre. Tutta quella quantità di eventi, che solo una grande Metropoli come Milano può offrire.

Che dire se non farti un grosso in bocca al lupo?!? Rimani come sei!
Attendiamo che tu condivida con noi i tuoi traguardi.

Paola Muti per BaS

Marco Giovinazzo

Marco Giovinazzo  parte dal salento, per motivi di studio e lavoro vive a Milano e Londra. Dopo 10 anni, torna ad Aradeo (LE) suo paese di origine. Opera nel settore dell’architettura e dell’industrial design, la sua storia arriva direttamente da Linkedin…

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Per quale motivo sei tornata al Sud? “Per motivi lavorativi, dopo gli studi a Milano e le prime esperienze professionali, decisi di andare all’estero e Londra era la meta desiderata: lingua, modo di vivere, lavoro ecc… Era il 2010. Sono tornato nel 2012, perchè alcune situazioni familiari stavano degenerando. Mia nonna materna aveva un male incurabile e nel giugno del 2013 è venuta a mancare, poco sapevo che nei 3 mesi successivi avrei perso anche gli altri due nonni.

Appena rientrato ho iniziato a lavorare come progettista per una grossa impresa edile la “LEO CONSTRUCTION”, ma non sentendomi del tutto appagato e soddisfatto, pur avendo un posto fisso in un’impresa genuina e tecnologicamente avanzata, ho deciso di investire di più, soprattutto su me stesso,  unendo i vari settori che appartengono all’architettura.

Quindi, ho dato vita al mio studio Marco Giovinazzo Architect (progettazione architettonica e product design). All’inizio è stata dura ma credendo nelle mie capacità e cogliendo l’occasione giusta sono riuscito a realizzare progetti e soprattutto a vincere, di recente, un contest nazionale: l’ITALIAN POOL AWARD 2016 premio Social con il progetto di una piscina privata realizzata per il B&B “Parco Degli Aranci” a Cutrofiano (LE).

Ad oggi, nonostante i rapporti non sempre chiari con i committenti sono felice e soddisfatto del lavoro che faccio. La mia terra può offrire molto se si ha fiducia e passione.

Un anno fa, proprio partendo da Lecce, ho diretto per un mese un cantiere a Manhattan NYC per il gruppo Cassina contract. Un sogno realizzato a soli 30 anni. Un’esperienza unica che mi ha portato a puntare ad altri obiettivi”.

La tua valigia del ritorno è piena di… “Esperienza, contatti sociali, una memoria d’ispirazione che mi porto dietro e che ogni tanto arricchisco con le continue esperienze di lavoro nazionali e all’estero, viaggiare è fondamentale.

La mentalità appresa in altri luoghi può essere utilizzata anche al SUD, bisogna sicuramente scontrarsi con una realtà ben radicata. Ma una volta che si raggiunge un obiettivo vale il triplo.”

Complessivamente è stato un ritorno positivo o negativo? “Positivo. Essere un giovane architetto e svolgere la mia attività in modo indipendente è la cosa che mi gratifica maggiormente. Sentire la fiducia degli altri e dare il massimo nel realizzare progetti innovativi, funzionali ed esteticamente validi non ha prezzo.”

Quali sono state, se ce ne sono state, le difficoltà del rientro? “Le difficoltà sono legate al tipo di mentalità che si trova al Sud, dove il valore della Professione che si svolge, talvolta, è sconosciuto ai più. Far capire cosa significa progettare, cosa vuol dire essere un Architetto e non un arredatore è stata la maggiore difficoltà. Ma dimostrando concretamente il proprio valore, le persone hanno iniziato a comprendere meglio e  a fidarsi di più.”

Di cosa ti occupi qui al Sud? “Sono un convinto architetto, attività che svolgo maggiormanete, progetto anche spazi interni (residenziali, commerciali e uffici) e nell’ultimo periodo sto cercando di spingere la bioarchitettura. Mi occupo anche di product design e collaboro con diverse aziende del settore, nei prossimi mesi alcuni prodotti disegnati da me dovrebbe uscire sul mercato.

Amo l’attività fisica, fitness e tiro con l’arco, mi sto preparando per le competizioni FITA, ho anche una passione per la pittura, che coltivo nei momenti di tranquillità o quando ho necessità di sfogarmi, sempre di forte ispirazione “cantieristica”.

Nei miei progetti futuri c’è l’idea di aprire uno studio/agenzia dedicato alla progettazione e a vari servizi che possano facilitare l’approccio con il mio lavoro ai vari clienti che hanno diverse e variegate esigenze; dal progetto al lancio sul mercato dello stesso, il mio sito internet personale (www.marcogiovinazzo.it) è under construction e presto sarà in rete.”

 

 

Ci lasci un pensiero per BaS… “Il mio pensiero lo dedico a chi crede nella propria terra, la ama e la rispetta, cercando ogni mattina un pensiero positivo, un credo quotidiano che possa renderci orgogliosi di ciò che siamo e di quello che diventeremo.”

Una rete tra tornati al Sud potrebbe essere d’aiuto e supporto a chi torna? “Si. Unendo le diverse capacità e professionalità, possiamo dare un valore aggiunto al Sud.”

Cosa dovrebbe/potrebbe fare la rete BaS? “Connettere queste “menti” e creare nuove collaborazioni.”

La cosa che più ti mancava e/o la cosa che più ti mancherà. “La cosa che mi manca di più, soprattutto di Londra è la capacità di coinvolgere le persone, gli eventi, le gallerie d’arte, il modo di prendere “easy” la vita e ciò che ne deriva da essa. Ma devo dire che anche nel Salento si stanno smuovendo le acque da questo punto di vista. Spero che un giorno, tutto quello che vivevo lì possa vederlo realizzato anche qui nel SUD.”

Ci suggeriresti altri nominativi di Bentornati al Sud? Ceramiche greco – Dimensione casa. Azienda con la quale collaboro, si occupano di vendita al dettagli di pavimentazioni, rivestimenti e arredo bagno.”

Grazie Marco, siamo sicuri che coloro che tornano al Sud, uniti, potranno progettare davvero un Sud piendo di fiducia e passione!

Marianna per BaS