“San Silvestro e Capodanno sono due tipiche giornate di bilanci ed auguri. Anche in questo 2017 le istituzioni e le organizzazioni centrali ci hanno restituito un’immagine bianca e nera di un Sud malmesso, scheletrico, privo di sfumature.
Ma anche quest’ano i nostri incontri, gli eventi a cui abbiamo partecipato, le iniziative a cui abbiamo assistito, le storie che ci sono state raccontate, lo hanno ridipinto in mille tonalità. Se è vero che non si può negare quello che i numeri e i segni matematici raccontano, è vero anche che le stime, per definizione, danno spesso una contezza “selettiva” dei fenomeni che rivelano.
Non avrebbe senso, e non è nel nostro stile, farci scudo di luoghi comuni per sostenere che il Sud è molto più (accogliente, rigoglioso, fertile, futuribile) di quanto viene raccontato, anzi: raccontare un Sud che è bello perché è bello sarebbe controproducente.
Bentornati al Sud, invece, continua a raccontare un Sud in rinascita, come ha fatto in questo 2017. Un Sud in ritorno, che rientra, si inventa, gioca con il proprio potenziale, potenzia le proprie esperienze, si fa forza delle proprie sconfitte, si ripopola di giovani menti, mette al mondo figli, dà vita a imprese, riunisce associazioni, progetta prodotti, realizza sogni, mentre perde risorse come accade anche altrove, in virtù delle circostanze di questi anni.
Perché al Sud, come altrove, per tanti cervelli in fuga, ci sono anche tante menti e tante braccia che rientrano. E noi le aspettiamo per ascoltare i loro racconti, e le raccontiamo per spiegare che tornare non è da incoscienti, né da sconfitti, ma è un bene e una scelta comune.
E quindi oggi Auguriamo a Voi e a Noi un 2018 di notizie, di racconti, di ripresa e soprattutto di resilienza.”
Bentornati al Sud